9.21.2007

Cat People

Title:Cat People
Author:SM
Spoilers: Pusher, Tesos dos.. and Hell money ;’Cat People’ by Jacques Tourneur(1942)-RKO.
’Red shoes Diaries’by Z.King (1995)- HBO.
Rating: Mulder POV;Mulder/other;Scully/Mulder
Summer 2007
Xxx

D.C.
02/28/96
Near Alexandria
08:33 p.m.

Aveva ragione Byers,al solito.
Se avessi pensato ieri a mettere l’antigelo, ora non mi troverei qui bloccato,a imprecare contro la neve.
Mancano soltanto tre isolati al mio appartamento, ma non riesco a riavviare l’auto.
La chiave è bollente x quanto la stringo tra le dita, ma niente da fare..
E x fortuna che son riuscito ad accostarmi al marciapiede..Fanculo.
All’ennesimo tentativo mi arrendo,non posso passare la serata nell’abitacolo a gelarmi fino alle ossa.
Oltre la condensa sul finestrino scorgo un locale aperto,potrei prendere qualcosa da portare a casa.
Sbuffando,scendo dall’auto e sbatto la portiera enfaticamente,il bip dell’antifurto rimbomba nella strada urbana deserta e ghiacciata.
Mi aggiusto il collo del cappotto e comincio a camminare sulla neve,che scricchiola sotto le mie
suole ,facendomi ondeggiare al suo cedere.
Il freddo mi fa gelare il naso e le orecchie.
L’insegna mi cattura lo sguardo e sollevo la testa verso ’The Belgrade’,che splende in verde su sfondo bianco.
In una serata simile è usuale che io sia fuori al freddo.
Comunque,mi piace la cucina europea.
Entro ,affrettandomi, x immergermi nel calore del locale,un profumo di piatti speziati mi colpisce anche l’immaginazione,oltre che l’olfatto, pregusto in anticipo la mia cena..
Rabbrividisco x il cambio di temperatura e mi guardo intorno,richiudendo la porta.
Quasi immediatamente mi accorpo all’atmosfera del ristorante,che con le luci basse ,i tavoli discretamente dietro i separè e il rumore delle chiacchiere, mi fa sentire leggermente meglio.
I commensali : un paio di coppie giovani e tre famiglie con bambini.
Mi avvicino al bancone del bar, x dare una occhiata al menù,salutando il cameriere,un omone alto,grasso,con una camicia a schacchi neri&rossi, lunghi baffi bianchi come i suoi capelli radi, che stà mescendo della birra in alcuni boccali.
In alcuni paesi europei servono la birra tiepida,e mi torna in mente quando andai a Dublino, da Oxford, con Phoebe..ma questa è un’altra storia.
Mi siedo sullo sgabello e, aggiustando lo sguardo alla luce soffusa del locale,comincio a studiare la carta,che è disposta in varie copie plastificate lì sopra.
Un odore di salsa tartara mi solletica la scelta.
Mi apro il cappotto,ne discosto i baveri, ma lo tengo addosso.
I faretti d’illuminazione sono diretti sul bancone e a stento posso guardarmi intorno ora.
Sono affamato, potrei mangiare tutto il loro cibo disponibile,ma mi soffermo sul piatto del giorno:’
Schnitzel di Karagiorge”,bistecca di vitello involtata e farcita con kajmak, pannata e fritta nell'olio, servita con salsa tartara.
Appunto.
Debbo chiedere che diavolo sia il ..
-Mi scusi,-mi indirizzo, con la mano appena sollevata, verso il cameriere,che in quel momento decide di sparire in cucina.
Sorrido al mio tempismo e una voce femminile mi raggiunge.
-Se ha difficoltà..Con il menù…Posso aiutarla io..-
Mi volto e ,alla mia sinistra ,oltre due sgabelli vuoti ,scorgo una ragazza bruna, che mi sorride,occupando l’ultimo sedile alto,metà della sua figura rimane nell’ombra.
Il suo viso sembra paffuto, ma è solo la prima impressione.
I suoi occhi hanno un taglio felino e sono enormi,zigomi alti e naso piccolo.
Si scosta i lunghi capelli corvini ondulati oltre la spalla, con un gesto, allo stesso tempo, lento e affrettato.
Le sorrido educatamente.
-Grazie,volentieri.Vorrei sapere cosa sia esattamente il ..-riabbasso gli occhi sulla carta,e sillabo,interrogativo,-Ka.. ji.. amk..?-tenendo l’indice destro sul foglio, come stessi compitando in una classe di ottavo grado.
Risollevo la testa, x incontrare un sorriso dolcissimo circondato da un volto colmo di simpatia attraente.
-Kajmak, una delle pochissime specialità di origine serba, nostante la parola sia di origine turca,è un formaggio, morbido e bianco..-il suo tono è calmo e mi mette a mio agio.
Quando mormora ‘bianco’,con un accento straniero ,di cui solo ora mi accorgo, avvisto le sue labbra arrotondarsi ,rosse e piene, che non si accoppiano allo sguardo triste,bistrato di nero.
Ridacchio e provo a ridire il nome del formaggio.
-Bene..Ka-ji-mak sia!-mi muovo avanti e indietro sullo sgabello ,come se volessi richiamare l’attenzione dello scomparso uomo baffuto ,appoggiandomi con i pugni sulla balaustra del bar,sperando che i clienti ai tavoli ne sentano presto la mancanza, come me.
Cerco di non fissare la ragazza che mi ha parlato.Deve avere certamente un corpo favoloso, se solo..
Potrebbe far parte dello staff del locale?
Non credo,ha l’aria di chi si stà rilassando,sarà serba anche lei?
Mi ha aiutato con l’affare del formaggio..
Cedo alla tentazione di chiacchierare con qualcuno così gentile.
-Lei ha già assaggiato il piatto del giorno?-chiedo alla sconosciuta ,che mi accorgo, esser tornata a scrivere qualcosa su un enorme blocco poggiato sulla superficie del bancone ampio d’ acciaio.
La testa inclinata a sinistra si risolleva verso di me,ma non sorride più,temo di aver fatto una gaffe,ne sono inconsapevolmente colpevole.
Forse,sicuramente anzi, l’ho disturbata nel corso dei suoi pensieri.
Rimango un attimo confuso e poi ,scendendo dal mio sgabello,mi avvicino a lei,compiendo pochi passi nel calore della stanza.
-No,io non..Stò lavorando,-mi risponde timida,senza fissarmi,rimanendo immersa con tutta l’ attenzione alla propria impresa.
Accostandomi di più, mi accorgo che non scrive ,stà disegnando invece.
Le sue mani sono eleganti e delicate,le unghie smaltate di rosso e lunghe.
Il suo profumo sovrasta l’odore di carne arrosto che arriva dalla porticina della cucina sul retro del bancone.
-Mi scusi ,non volevo disturbarla:lavorando?-le chiedo ,cercando di esser discreto con le parole ,come non lo sono con la postura.
Mi sono appoggiato ,quasi sfiorandola ,con il mio lato sinistro contro il bancone.
I suoi occhi mi inquadrano ancora,sono neri e inquieti,ma ora sorride.
A me.
Strappa via il disegno, che non faccio in tempo a scorgere.
Lo appallottola e lo mette tra il suo blocco di appunti e il mio braccio piegato.
-Si,sono una disegnatrice ..almeno spero di diventarlo,in America..-e mi abbandona di nuovo con lo sguardo,abbassandolo sul foglio bianco.
Con la matita vermiglia riprova a buttar giù una figura.
-Mi scusi..le sembrerà banale ..ma non ho mai conosciuto una artista..-le sorrido ,ignorando il cameriere che è tornato in sala.
-Non è banale..E non sono una artista,più semplicemente: disegno articoli di abbigliamento x una catena di grandi magazzini..-sposta il blocco verso di me ,nel farlo,fa ondeggiare oltre l’orlo del bancone la pallottolina di carta,che istintivamente afferro,trattenendomela in mano,mentre sul nuovo foglio adocchio
l’abbozzo di una blusa.
-Interessante..Posso guardare?-so di far la parte del coglione, ma parlare con lei mi porta lontanto dallo stress di una giornata come questa:Scully mi ha fatto impazzire,letteralmente.
Ha continuato a sostenere che se sono riuscito a bloccare Modell,con un atto di volontà, forse il potere che aveva sviluppato non era così potente..E allora xè l’agente Burst ha avuto quell’attacco di cuore mortale?
Accidenti..eppure mi ha visto in balia di Pusher,non ha mai un cedimento quella donna!
E nel rapporto è riuscita a tagliar fuori tutta la parte che..
In una lingua che non comprendo ,l’uomo massiccio mi domanda qualcosa.
La mia espressione,occhi spalancati e sopracciglia alzate e ghigno idiota, gli suggerisce che farà meglio a parlarmi in inglese,e così fa.
-Cosa le preparo?-ha lo stesso accento della disegnatrice,che ci lascia alla nostra conversazione di servizio.
-Se è possibile prenderei il piatto del giorno,ma da portar via..-gli dico convinto.
Lui annuisce burbero,segna un ordine su un foglietto azzurro ,lo strappa in due parti e una la piazza sulla cornice della porticina,urlando qualcosa in serbo, credo.
Mi muovo sui miei tacchi avanti e indietro ,e vago, risorrido alla ragazza.
E’ giovane, dalla sua postura posso dire che è in una sorta di posizione fetale:
gambe incrociate, indossa una turtle-nek nera aderente e una gonna nera ,lunga fino alle caviglie.
Le sue decoltè di camoscio nero dal tacco alto sono zuppe,esattamente come mi ridurrò io x arrivare a casa.
-Può credermi se le dico che lei è una artista, almeno x me,sa..non ho dimestichezza con la moda,almeno quella femminile..-
Lei mi ascolta compunta, sollevando ogni tanto lo sguardo dal suo lavoro e sorridendomi appena.
E’ attraente ,decisamente.
Passano pochi istanti che non riesco a riempire di parole originali.
Mi passo le dita della mano sinistra sulle palpebre ,massaggiandomi un poco.Lo faccio x attirare la sua attenzione,senza dubbio.
-Ecco il suo ordine,Gospodin..-il cameriere poggia davanti a lei un sacchetto di carta marrone che contiene la mia cena,presumo.
Sorrido,in attesa di conoscere l’importo del conto.Passo lo sguardo dal tizio a lei ,ma quando la guardo le sorrido sempre,lei quasi ridacchia dei miei imbarazzi e solleva un paio di volte gli occhi x fissarmi.Bene.
-Sono 21 dollari,Gospodin..-aggiunge imbronciato , fissandomi,in attesa del contante.
-Si..certo..ecco.-impacciatissimo,estraggo il portafogli ,pago alla svelta e ritengo di dover ringraziare la ragazza,visto che le stò frapponendo le mie mani avide verso il pacchetto e il suo blocco.
-Grazie ancora x l’aiuto ..Mi chiamo Mulder.-e le tendo la mia mano destra, x salutarla.
Lei ,in maniera aggraziata, solleva la sua piccola mano bianca,e stringendo appena la mia, mi gratifica con un saluto.
-Piacere di conoscerla Mulder,io sono Irena Dubrovna.-e mi sorride, come non credo faccia da tempo.
-Irena..posso offrirle qualcosa da bere come ringraziamento x il suo aiuto?-mi stò sbilanciando ma ne vale la pena.
Lei fa di no con la testa .
-Almeno mi aiuti ancora..- ribadisco, sussurrandole vicino l’orecchio,quando il vecchio ci lascia,
-Gospodin..è una parolaccia?-
La sua risata è balsamica,mi riempie di brio .
-‘Gospodin’..in inglese significa‘Mister’..-sussurra anche lei,pericolosamente troppo vicina al mio collo,tanto che sento il suo alito caldo e mi si rizzano i peli sul collo ed a sud qualcuno si agita.
Decisamente nella mia vita manca da troppo tempo una donna.
-Ora debbo andare ..-scavalca lo sgabello,riaggiusta il blocco in una enorme borsa di stoffa nera e solleva una pelliccia scura ,x indossarla.Il suo corpo avvolto nel nero avvolgente è statuario,ha un fondoschiena perfetto e la figura slanciata mette in evidenza un seno più che accettabile.
-Aspetti ..posso aiutarla..-non mi aspetto che accetti e invece ,docile, si fa aiutare.
-Grazie, lei è il primo americano gentile che conosco..-solleva i capelli e aspetta che sistemi la pelliccia ,x poi farli ricadere sulle spalle.
Di nuovo quel profumo.
Accidenti ,è davvero così retrò aiutare una signora?
In che posto viviamo ormai?
-Non ha amici americani,Irena?-le domando ,mentre le tengo la porta del locale aperta.
-Lei è il mio primo amico,Mulder..-il suo tono di voce mi arriva come se stesse flirtando con me o è una pura illusione da testosterone non allenato?
Il suo calore,alla mia sinistra, lo percepisco anche all’esterno,l’aria gelata della capitale sembra svanire,è leggermente più alta di Scully.
-Purtroppo non posso darle un passaggio Irena,perchè la mia auto mi ha piantato..-mi giustifico come se lei mi avesse chiesto chissà cosa.
-Non si preoccupi Mulder,abito nelle vicinanze..La saluto.-mi stringe la mano,il suo volto è intirizzito e pallido,la punta del naso rossa.I suoi occhi al buio sembrano risplendere di luce propria,come succede ai gatti.
Si stringe nella pelliccia,in attesa di qualcosa ,mi sembra.Fremente,sembra indugiare.Oppure ha solo freddo.
-Arrivederci allora..-le tengo la mano più del dovuto ,è ancora calda nella mia, gelata.
Si volta repentina e mi lascia da solo.
Si allontana con passo elegante ,nonostante la superficie del marciapiade sia scivolosa.
E’ sinuosa,mentre sfila lungo gli edifici oscuri.Poi sparisce.
Mi ridesto dal mio stato di maschio in caccia e mi stringo nelle spalle.
Farò bene a tornare a casa.
Non dopo aver rivolto un'altra imprecazione alla mia Ford.
Il fagottino in una mano ,infilo la mano libera nella tasca del mio cappotto..il disegno di Irena,quello scartato..Mi piazzo sotto un lampione e dispiego il foglio: un felino nero,infilzato da una spada stilizzata..
Lo rinfilo in tasca.
Il vapore caldo che esce dai tombini sul marciapiede avvolge la figura lontana e affascinante di Irina.

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Mulder’s apartment
10:01 pm

Mastico vigorosamente l’ultimo boccone di vitello e formaggio,bevendoci su l’ultimo sorso della mia seconda birra.
Ottimo!
Appoggiandomi con la schiena sul’ampio cuscino del retro del divano,tengo tra le mani il disegno spiegazzato.
Ha un taglio schematico ma evocativo,i tratti sono frettolosi ma decisi.
Ho ancora indosso il mio completo blu Armani, ma sono scalzo, scarpe e calzini dispersi nei pressi della cucina.
Mi accorgo solo ora che in margine al foglio,in basso ,c’è stampato il nome di Irena ,un indirizzo e un numero di cellulare.
Ovviamente:stava schizzando sul blocco note del lavoro.
Se il destino compie x noi i gesti mancanti di una vita.
No,lascio perdere..In fin dei conti lei non mi ha dato il suo numero,l’ho come rubato..una specie insomma..
Ho infilato in tasca il suo disegno senza accorgermene,come quando scarto uno snack e non getto l’incarto a terra.
Poi mi ritrovo con giacimenti di cartaccia in tasca,nel cruscotto dell’auto,nei cassetti della scrivania nel seminterrato..
Squilla il cellulare.
-Mulder?Sono io..-la sua voce è calma.
-Si,Scully?-
-Ho provato a chiamarti a casa un ‘ora fa..Dove eri?-
-Mi sono fermato a comprare del cibo, Scully..-colpevole ,non ho alcuna intenzione di raccontarle il mio recente incontro.
-Ha ragione mia madre,dovresti nutrirti in maniera + regolare Mulder..-sospira,-Ti ho cercato x dirti che non ho ancora consegnato il rapporto Modell a Skinner.Puoi finirlo di compilare tu.-respira come se avesse rilasciato una forte tensione.
Troppo controllata Scully,lo penso sempre di te.Dovresti lasciarti andare ogni tanto..
Un lungo momento di esitazione da parte mia le suggerisce di continuare a parlare.
-Mulder ,ci sei?-
-Certo Scully ..Dovrò farmi invitare più spesso da tua madre a cena..-
-Ne sarebbe felice,ti rimpinzerebbe di specialità irlandesi.Hai comprato cinese?-
-Si ,no..Si, si, cinese anche stasera..-il solito prevedibile venerdì sera nella vita di Fox Mulder.
-Mister Wong dovrebbe farti socio..-
-E che ne sai che non lo sia già? Come credi abbia acquistato la mia auto,a proposito : mi ha piantato!
L’ho lasciata poco lontana da qui.Ci vediamo lunedì Scully e ..grazie..-
-Niente,e se non riesci a riavviarla,telefonami ,così potrò passarti a prendere io.-
Clik
So che è sincera,quando si preoccupa x me,della mia salute,ma da dove mi è venuto di mentirle sulla mia cena serba?
Non le ho raccontato balle riguardo il cibo ,stò tenendo x me Irena.


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Few days later
FBI HQ
11:21 a.m.

-E quindi possiamo finire qui il rapporto Modell.Arrivederci agenti.-
Skinner ci liquida e mentre usciamo dal suo ufficio ,trovo che Scully si sia temporaneamente rilassata.
-Tutto a posto ,collega?-quando lavori da tre anni con la stessa persona puoi cogliere ogni tipo di sfumatura nel suo umore.
-Si Mulder,perchè?-
-Mi sembri..Sollevata?-dico in tentativo, quando entriamo in ascensore.
Una volta dentro, lei abbassa la voce,e mi domanda,facendomi chinare x ascoltarla.
-Skinner era su di giri o mi sbaglio?-e fissa la punta delle sue scarpe.
-Effettivamente ci ha sorriso un paio di volte..credi che ..-e sbuffo in una risata,Scully comincia a ridacchiare piano e i suoi occhi si vivificano.
Mi piace questa complicità rinnovata,dopo il ferimento di Skinner ,la sparizione dell’assassino di mio padre e la morte in carcere di quello di sua sorella.
E’ come se ci fossero sacche di tranquillità che seguono i momenti più densi della nostra ricerca.
Quando rientriamo in ufficio, Scully si blocca sui suoi passi.
-Mulder?Hai sentito?-
-Cosa Scully?-
Mi mima il gesto di tacere e si ,effettivamente ascolto un miagolio.
Mi avvicino alla mia scrivania e mi abbasso,x sollevare una scatola di cartone con dei buchi sul coperchio.
All’improvviso il filo che la lega si scioglie e il musetto di un gattino bianco si affaccia, miagolando disperatamente,scoprendo lingua e palato rosati e dei piccoli denti aguzzi e bianchissimi.
-Piccolo..Hai fame?-Scully si avvicina e lo carezza delicatamente tra le orecchie.
-Scusa Scully,avrei dovuto avvertirti,ma non pensavo che Skinner..-mi giustifico, godendomi la scena.
-E’ delizioso Mulder,lo porti a casa?-mi chiede con aria interrogativa,-i pesci non sono tra i migliori cuccioli da compagnia,vero?-solleva il gattino e se lo porta al petto, carezzandolo.Quel bastardo sa come farsi amare..
-Non è x me..-confesso,appoggiando la scatola sulla scrivania.
Scully mi guarda divertita.
-E’ x una amica..-aggiungo senza voler andare oltre,ma so di scatenare il suo interesse in maniera più vistosa così tacendo.
-X me Mulder? Ma..-è confusa ,ma prima che lo sguardo deliziato si innalzi a livelli stucchevoli,
mi affretto a spiegarle.
-Perdonami Scully,non è x te..-improvvisamente, da intenerito che ero x il cucciolo ,mi sento un idiota.
-Una ragazza? Tu ?-Scully decisa,mi porge il gattino,voltandosi verso la sua scrivania.
-Non è una ‘ragazza’, Scully,è una amica ..Serba..L’ho incontrata x caso ,ci stiamo vedendo..-dico velocemente,sperando che lei possa quasi dimenticare o non ascoltarmi del tutto.
-Bene,finalmente ti so verso la via della normalità,-mi dava le spalle, ma ora mi contempla calma,
-Qualcuna che conosco?-
-Non ancora.. ma spero ti piacerà!-troppo entusiasta il mio tono?
-Bè se ti piace ,piacerà anche a me.-ora è lei entusiasta?



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This evening
Irena place
06:13 p.m.

Suono alla sua porta.
E’ la seconda volta che conquisto il suo spazio privato.Ho una giustificazione: sono sempre stato invitato!
Perchè poi,il sabato seguente ,al mattino, le ho telefonato.
Mi è sembrato che non ci fosse nulla di invasivo.
Avevo passato la notte a considerare una frase non aggressiva,che potesse convincerla a vedermi.
Tutto sommato ci ero riuscito altre volte,si, certo, sono arruginito ormai,nel corteggiare una donna,ma..
Quando mi ha risposto ,mi è sembrata molto sorpresa, le ho spiegato la storia del biglietto,che x caso, mi era rimasto in tasca e che lo avevo raccolto,è seguito un suo silenzio particolarmente duro e poi ha accettato di incontrarmi, x un caffè.
L’ho incrociata in strada,a pochi isolati dal ‘Belgrade’,quando ci siamo stretti la mano,ci siamo a lungo scrutati, x capire l’uno dall’altra quanto potessimo aspettarci reciprocamente,in mezzo a noi, i sorrisi e le frasi convenzionali.
Irena poi mi ha convinto a salire a casa sua ,invece di un caffè in un locale.
E mi ha colpito quando ,mentre apriva la porta del suo appartamento,timidamente mi ha precisato che non era abituata ad avere ospiti maschili in casa,con voce bassa.
Irena si comporta come una donna di altri tempi,lontana dalla sfrontatezza di Phoebe, dalla determinazione di Scully o dall’ambizione professionale di Diana.
Appartiene a un mondo di tradizioni diverse da quelle in cui vive ora.
Il pomeriggio si tramutò in serata e chiacchierammo dell’uso esagerato che fa del profumo che adoro e che ora ha un nome:’Lagage’.
Si è trasferita qui a D.C., prima che iniziasse la guerra in Bosnia,sua madre era morta da tempo e uno zio l’aveva convinta a lasciare il natio paese, nel 1991.
Allora aveva 18 anni e tutto quello che è accaduto laggiù, non sembra averla turbata.
O almeno non me ne sono accorto.
Il tono della sua voce sembra che che mi dondoli ,nelle ore che passo accanto a lei.
Da parte mia sono soltanto riuscito ad ascoltarla(fissandola a volte,e quando se ne accorge,mi sorride ancora + dolcemente ),a farla parlare del suo lavoro ed a balbettare qualcosa della mia vita.
Quando le ho spiegato dell’FBI ,non ho fatto alcun accenno agli X-files.
Il mio successo con le donne può compromettersi se mi presento come quello che sono.
Un piccolo gioco di specchi serve sempre,all’inizio.
Nel suo appartamento,mentre la luce pomeridiana si abbassava, era tutto così familiare,casalingo.
L’ appartamento è arredato con mobili bassi e scuri,tendaggi morbidi e dai colori caldi.
Un camino sempre acceso e le candele dappertutto, ne fanno un luogo esotico, x i miei semplici occhi di americano.
Nel soggiorno poi non ha tv,ma un grande tavolo da disegno,un pianoforte a parete e tre divani coperti da scialli di seta.
La finestra in fondo è a tre aperture con un divanetto sotto le vetrate liberty.
Forse questo vecchio stile mi ricorda il periodo dell’università.
Alle pareti suoi disegni ,che ritraggono sempre lo stesso soggetto:gatti che lottano,infilzati da spade.
Finalmente mi apre.
Sorrido come uno scolaretto e senza dirle nulla entro.
Sollevo a mezz’aria la scatolina di cartone e lei mi guarda rallegrata ,mentre richiude la porta.
Poi,prende la scatola e si disfa dello spago interessata .
Il piccolo gatto viene liberato su uno dei divani, ma ha una bizarra reazione:arcua la schiena ,sibila e ringhia.
Mi affretto su di lui,x calmarlo, ma mi graffia spaventato sul dorso della mano sinistra.
-Scusa Irena,ma con la mia collega sembrava più educato.-le spiego confuso e arrabbiato.
-La tua collega?-mi chiede Irena senza alcun tono particolare.
Intanto ha preso un fazzoletto chissà da dove e mi tampona la piccola ferita superficiale.
E’ la prima volta che mi tocca,si insomma,in maniera diretta,e sento una specie di scarica elettrica che parte dal nostro contatto.
-Si ,Scully,con lei ha giocato tutta la mattina.Gatto maleducato..-lo afferro e lo rinchiudo velocemente nella sua scatola.
-Mulder ,non ho un buon rapporto con i gatti,facciamo così..Sei stato così carino da portarmelo,però possiamo tornare nel negozio e prendere un cucciolo più tranquillo,che ne dici?Forse sono ancora aperti!-è gentile a prendere in positivo la seccatura.
Questo mi piace molto di lei,è sempre dolce.
Anche con questo gattaccio!
Il graffio sulla mano sembro non avvertirlo nemmeno.


Xxx
Near pet shop

La tempesta di pioggia ci colpisce ,fa sollevare l’ombrello che condividiamo ,io con il gatto sotto un braccio,e Irena all’altro.
Ci teniamo stretti x non bagnarci,ma non sono sicuro che questa sia la mia reale motivazione.Il suo petto si alza e abbassa contro il mio avambraccio e mi sento completo.
Avrei giurato che x lei fosse un regalo perfetto un gattino,visto che sembra essere il suo soggetto preferito.
Entriamo nel negozio ,colmo di gabbie ed acquari abitati.
Appena dentro,lasciata la tempesta metereologica all’esterno, se ne scatena una animalesca all’interno.
Scimmiette nane a destra,pappagallini a sinistra,tutti ,nelle gabbie sembrano impazzire.
La natura in tumulto.
Irena mi fa cenno, nella confusione, che mi aspetterà fuori e aggiunge ,urlando, che andrà bene una mia scelta.
Mi lascia con la vecchia signora che si affretta a calmare i suoi beni.
Appena Irena è fuori ,torna la calma.
Niente più urla o richiami scomposti.
Mi affretto a scegliere un canarino ,che la signora mi dà ,fornito di gabbietta e cibo.
-Sa..-mi spiega,con tono eccitato, mentre mi incarta il tutto,
-Gli animali sono psichici,ci sono persone,come la sua fidanzata,che qui non possono entrare.
Puoi ingannare chiunque, ma un gatto no.E’ come se percepissero chi è ok e chi non lo è.
Hanno poteri paranormali.-dichiara compiaciuta.
Potrei risponderle in mille modi ,ma scelgo di tacere e andarmene,dopo averla ringraziata.

Xxx
Irena‘s place

Mentre Irena sistema gabbia e canarino ,accanto la finestra del soggiorno ,mi sono accomodato su uno dei divani e mi gusto la scena.Potrei passare,anzi vorrei passare la mia vita a guardarla muoversi morbida tra le sue cose,come se fossi uno spettatore della sua vita appartata.
-E’ così dolce,grazie Mulder..Spero di piacergli..-Irena sospira e si siede accanto a me.Mi prende la mano e la carezza tra le sue,tendo i suoi occhi fissi nei miei.Sono densi,pieni di indefinito fascino che non riesco a cogliere completamente.Mi fanno sentire al centro di un mondo che debbo ancora esplorare ma in cui so che mi troverò bene.
-Come potresti non piacergli?-piaci a me,figurarsi al pennuto..Senza doppi sensi,Mr.Spooky!
Faccio x avvicinarmela,ma Irena si alza di nuovo, andando verso il camino,si abbassa sulle gambe flessuose e sistema un ciocco con le pinze.Il suo corpo si protende verso il fuoco ma mi attrae totalmente la sua schiena ,il suo fondoschiena,i capelli lunghi sulle spalle.
Si volta a guardarmi ,uno sguardo particolare ,fatto apposta x ringraziarmi del piccolo regalo.
-Irena..-esito, ma c’è un oggetto che mi incuriosisce sulla mensola del camino,tra i tanti ninnoli che tiene con sé,fin dalla prima volta che sono entrato qui.
Lei si solleva e siede sul panchetto davanti il pianoforte.
Si stringe nelle spalle e aspetta la mia domanda,guardandomi serena.
-Che cosa rappresenta..Quella piccola scultura?-alzo appena il mento ,ad indicare un manufatto monocromo, troneggiante sulla mensola del camino: un cavaliere dotato di armatura e cavallo,che tiene trafitto nella lunga spada innalzata quello che sembra un enorme felino.
-E’ Re Giovanni di Serbia..-risponde Irena,voltandosi a guardarlo quasi estasiata.
Le sue emozioni comincio a decifrarle ormai.
-Cosa?-
-Bè probabilmente tu avrai un immagine di George Washington in casa..E’ patriottico ,no?-e torna su di me con gli occhi attenti e divertiti.
-Ti stupiresti nel conoscere cosa intendo io x patriottico,ma questo non importa,adesso raccontami la sua storia..-
-Re Giovanni combattè contro i Turchi x liberare la Serbia..-comincia piano,come se recitasse una nenia x bambini.
La interrompo con:
-Perchè sulla sua spada è conficcato un gatto?-
Irena si alza ad accendere una lampada.
Sistema le tazze del tè ,portandole in cucina e torna subito dopo.Questi gesti mi fanno sentire solo.
-Scusami ,non mi ero accorta che fosse così buio qui dentro..-riprende,tornando a sedere lontana ,troppo ,da me,
-Quello non è un gatto,dovrebbe rappresentare il Male,come quando si raffigura S.Giorgio e il drago.
Quando Giovanni arrivò x liberare il territorio dove sono nata,la leggenda vuole che trovasse che molti tra i villici si fossero convertiti al culto di Satana,dimentichi della religione ortodossa, e che lo adorassero,come streghe e maghi.Allora il Re dovette uccidere i malvagi,ma qualcuno di essi si rifugiò tra le montagne ..Riuscendo ad adattarsi ad una vita nascosta ,potendo trasformarsi da uomini e donne in felini maligni..nascosti tra gli umani come umani..Per continuare a fare del male.-Irena sembra intimorirsi soltanto nel rievocare questa vecchia narrazione tradizionale,tanto che mi alzo e la raggiungo, x abbracciarla,ma lei si scosta appena,è seriamente turbata.Si alza e si allontana da me,continuando a raccontarmi.
-Nel mio villaggio,credono che qualcuna ..tra quelle creature..Ancora si aggiri lì intorno..Ero piccola ma..-comincia a balbettare,il viso rabbuiato e lo sguardo al fuoco scoppiettante nel camino.
Le candele danno una luce speciale alla scena.
-Irena..io non volevo..-mi scuso, x averla quasi forzata a raccontarmi questa vicenda,mi sento fuori posto,come se avessi violato qualche tabu.
Sento ,percepisco una tensione particolare,odio aver rovinato la notra atmosfera tranquilla,è sempre colpa mia.
Lei, dopo un attimo di esitazione,cerca di giustificarsi.
Si stringe le mani unite.
-Mulder.. Sei il mio amico speciale ,qui, in America,tranquillizzati..Se ho dei blocchi a esporti questa storia.. è perchè non voglio apparire bizzarra o strana,ma ..ma..Anche io credo a queste leggende..-e lo sostiene con un tono quasi di vergogna ,incredibilmente invischiato ad una sfumatura di sfida.
-Hai mai visto una creatura simile?-le domando,mi sembre inevitabile ora scoprirmi un po’.
Irena spalanca gli occhi e mi fissa speranzosa.
-Più di una volta..perchè tu..tu mi credi?-è sinceramente incredula,non pensava di trovare comprensione alle sue credenze.
-Irena..Il mio lavoro ,ecco è ..-e comincio a spiegarle di cosa mi occupo in realtà.
Lei ascolta rapita,come se avesse sempre sperato di incontrare uno come me.
-Quindi mi credi?Ritieni possibile che il Male possa prendere forma tra noi o in noi?-
-Posso pensare di poter credere a cose simili.Nel folklore di qualsiasi popolo,si ritrovano leggende simili a quella che mi hai detta.Sono però tentato nel sostenere che ,forse, una sorta di isteria collettiva,alimentata da fattori locali come carestie,calamità stranamente ravvicinate tra loro,o una crescente variabile di non simpatia verso determinate etnie o persone,possano far nascere leggende spiegabili psicologicamente o storicamente..-
-Ma Mulder..io ..io..So che esistono,ecco.Sono più grandi di un gatto..-fa x spiegarmi convinta.
-Bè..I succubi delle streghe son sempre stati i felini,ma vedi..Nel Medio Evo, i gatti neri erano demonizzati perchè se venivano avvistati nei villaggi del bacino mediterraneo,significava che erano appena sbarcati dalle navi turche,non esistendo gatti di quel colore in quei posti,e quindi erano considerati precursori di invasioni e devastazioni..-
-Erano un preallarme ,insomma?-
-Si certo,-annuisco sicuro.
-Ma ,evidenziando certe similitudini, confermi la mia leggenda..Il Maligno,i Turchi,le apparizioni dei gatti ..-
-Si ,è vero..Ma Irena ora sei lontana dal tuo villaggio..-
Lei rabbrividisce.
-Non lo sei?-incalzo.
-Basta parlare di questo ,Mulder.Ho fame!Ti va di andare al Belgrade?-il suo volto è disponibile a sorridere,ma ancora non ci riesce.
Accetto volentieri.
La tensione ora si attenua tra me e lei.

Xxx

Sono trascorse poche settimane,ma Irena sembra esser diventata essenziale nella mia vita.
A Boston,dove eravamo x l’X-files al museo di Storia naturale,sono stato impaziente x tutto il tempo.
Ormai mi ritrovo a telefonarle spesso anche dal seminterrato.
Scully ha capito e sorride, ogni volta che torna, e mi trova al telefono.
X me sarebbe facile dare una spiegazione a quanto ci si può sentire vicini ad un estraneo,appena entrato nella propria vita,perché la distanza emotiva primaria crea sicurezza ma poi produce complicità con chi si vuole sempre più vicino.
Ma quello che provo x lei è più che confidenza:mi fa sentire a posto,come se avessi finalmente un ruolo, anche emotivo.
Sentimentalmente sono pronto a prendermi cura di lei.
La trovo affascinante nei suoi pudori,nel suo ‘old stile’,forse ogni uomo spera di essere un cavaliere con armatura.. Mi domando chi vorrebbe sentircisi x Scully..
Irena è davvero la pulzella da salvare,o forse mi sono fatto influenzare dalle storie che mi racconta,quando le serate diventano incredibilmente brevi ,trascorse insieme a lei.
Scully invece è’ così sicura di se’,indipendente,sarebbe complicato farle arrivare il benchè minimo sentimento di protezione,è la donna del presente,mentre Irena è dannatamente splendida nelle sue ritrosie.
Scully sarebbe capace di indossare lei l’armatura lucente,e forse già lo fa..
Ogni sera posso tornare nell’appartamento di Irena.
Ho già detto che adoro il suo accento slavo?
Ha preso l’abitudine di cucinare x me,è divertente vedere insieme un film alla tv,o anche chiacchierare fino a tardi..Ora Irena sa anche di Sam..
Ma non mi importa.
Siamo intimi ,incredibilmente intimi nei pensieri che condividiamo, ma fisicamente non abbiamo avuto mai nessun contatto.
Ieri sera.
Mi sono addormentato sul suo divano,era tardi,la luce nella stanza era data soltanto dalle fiamme del camino.
Ho trovato Irena accucciata accanto a me,seduta sul tappeto,quando ho riaperto gli occhi.
Mi sono scusato,voltandomi sul fianco x prenderle la mano tra le mie.
E poi sono andato avanti..
Le ho spiegato che mi è diventata vitale.
E’ stato semplice,lei mi fissava interessata ,ogni volta che vaneggio qualcosa, lei mi ascolta concentrata..
E anche questo :l’ha accettato.
Ha chiuso gli occhi bruni un istante,poi li ha riaperti e arrossendo mi ha confessato di provare lo stesso sentimento.
Ho ripoggiato la testa sul bracciolo del divano e sono rimasto in silenzio,a pesare in me,ogni semplice parola che mi ha indirizzato.
Ed a guardarla..Bellissima ,con le ciglia lunghe ,il rossore sulle gote ,la bocca dalle labbra piene e il piccolo mento.
Mano nelle mani ,strette.
Abbiamo riso entrambi.
Quando ho fatto x alzarmi ,soltanto con l’intenzione di sedermi,Irena si è divincolata dalla mia presa,cambiando improvvisamente espressione.
Io l’ho fissata interrogativamente.
Deve aver creduto che volevo baciarla?
Non forzerei mai una donna , tantomeno Irena.
Ma ho dovuto chiederle a cosa ci fosse servito dichiararci in quel modo.
Irena ha sempre dimostrato un atteggiamento dolce,mai sexy bensì amorevole,che posso dunque aspettarmi,le ho chiesto.
-Ho lasciato il mio Paese, x vivere una vita solitaria,Mulder..Non avrei mai immaginato di innamorarmi..Non posso permettermelo..Ho ceduto nel confessartelo,ma anche questo è stato un errore.-
Un'altra campionessa di senso di colpa,che crede di non potersi meritare un po’ di felicità?
-Quando sono andata via..scappavo..Non mi allontanavo dalle pulizie etniche,ancora non erano iniziate..Fuggivo da me stessa..Dai miei impulsi..-confessa docile.
Tutti abbiamo istinti di cui vergognarci,ma detto da lei sembra una bestemmia.
-Ci siamo innamorati, ma non ci siamo ancora mai baciati, Irena..E’ buffo.-ho spiegato ,forse soltanto x creare di nuovo un buon momento x farlo.
-Cosa è buffo,Mulder?-il suo tono è di nuovo sulla difensiva.
-In America,se due persone si amano ,passano molto del loro tempo a baciarsi o a fare l’amore..-la fissavo negli occhi,amo quella sfumatura castana che si vivifica quando ha un’ emozione e vuole nasconderla.
Irena ha distolto lo sguardo,ingoiando vistosamente.
Sono rimasto con le mani giunte tra le ginocchia, come se aspettassi una enorme verità inutile.
-Mi sono tenuta lontana da certe cose..Non doveva accadere..ma tu sei così..Dovevo continuare a vivere in solitudine, come avevo deciso..Ma tu sei una tentazione troppo forte x me.-Irena stà dicendo che non mi può amare?
-Ma è accaduto, non possiamo fingere che non lo sia..Cerca..Promettimi, che ci penserai..Che troverai in te almeno un’indulgenza verso noi due..insieme..-ho cominciato a pregarla.
Lei si è morsa il labbro ,come in preda a mille dubbi.Un guizzo di denti perfetti,bianchi.
Le ho chiesto cosa provasse,cercando così di nascondere la mia voglia di lei.
-Io non voglio amarti Mulder..Non fraintedermi,sei un uomo comprensivo,inteligente,ma..Questo non doveva accadere.Debbo rimanere lontana dalle persone..-
-Ma hai detto che mi ami!-ho protestato come un dodicenne.
-Ed è la pura verità,ma il mio passato non me lo permette,Mulder..Qualcosa che non voglio tu conosca mai,qualcosa che ha a che fare con il Male..Io non voglio che tu sia vittima di qualcosa in..me.-
E si è alzata, andando verso la finestra.
Cercava un posto x respirare.
Sono rimasto seduto,perplesso e silenzioso.
Poi la mia reazione è stata verbale, dentro di me affondavo nel fango,annaspavo nel nulla.
Non posso perdere una donna simile,mi son ripetuto a mantra.
-Irena..Tu non hai + contatti con il tuo passato..Le presenze maligne del tuo villaggio sono rimaste lì..Non torturarti..che legami pensi di avere con il Male?-forse sono suonato esasperato,ma che ancora una volta una donna mi abbandonasse non ero e non sono più disposto a tollerarlo.
-Io ..mia madre..si diceva..che fosse una di loro..-e il suo tono è diventato improvvisamente duro,conflittuale,come se qualcosa in lei si ribellasse.
A quel punto l’ho raggiunta.
Senza sfiorarla, le ho parlato a bassa voce,senza farla voltare,dietro le sue spalle,oltre la sua ritrosia,stagliandomi contro la sua figura voltata,incapace di oltrepassare il suo spazio vitale ma con la voglia pazza di appoggiarmi alle sue spalle,combattendo contro me stesso,x evitare di girarla verso di me e baciarla.
-Irena..Il passato può essere pesante,ma è passato.Almeno x te..forse ti manca giustamente tua madre.Fare i conti con una mancanza affettiva è devastante,lo so bene,ma si può sempre sperare di superare certe cose..-e poi ho taciuto,chi stavo prendendo in giro?Irena o me stesso?
Come ..‘superare’??
Io non ho ancora superato la perdita di Samantha,ed ogni giorno del mio futuro continuerò a cercarla.
-Scusa Irena..è la tua vita,e hai ogni diritto a viverla come vuoi..Però lasciami dire soltanto che queste sono favole,che hai udito quando eri piccola.Come i racconti di fate o di streghe.Non sono null’altro.Non hanno nulla a che fare con te,ora qui.E’ normale innamorarsi,è normale..cercare di dimenticare.Ora sei con me,qui.Cerca di darmi una speranza.Se non vuoi x te,almeno x me..-
-Normalità Mulder? Tu mi parli di normalità?-mi ha quasi ringhiato contro,senza voltarsi.
L’ho sentita bollire come un vulcano che stia x esplodere senza alcun ritegno verso nessuno.
Poi il suo profumo,è cambiato,ho percepito una nota selvaggia provenire oltre la fragranza di Lagage.
Senza aggiungere o aspettarmi altro,me ne sono andato.Da vigliacco ,abbandonandola a fissare l’esterno,con la segreta speranza di poter tornare da lei,di poterle parlare ancora,quando si fosse calmata,cercando un modo x aiutarla,x aiutarmi.
Mentre camminavo verso il mio appartamento, ho immaginato che Irena potesse aver vissuto un’ infanzia difficile,magari senza molti contatti affettuosi, forse ,nei vicoli di un piccolo villaggio dell’est europeo sua madre,aveva tirato su una bimba, da sola,senza un padre..Si rifiuta l’ amore quando non lo si conosce.

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Many days later
‘The Belgrade’

09:13 p.m.

Byers mi fissa preoccupato,tiene il boccale stretto tra le mani, mentre Frohike è giulivo:ridacchia,ammicca,tiene su la conversazione come non ha mai fatto.
Forse è tranquillo, perchè ora pensa di avere ormai campo libero con Scully..Rido dentro di me a questo pensiero ridicolo.
Ridacchio alle sue sconcezze,tenendo x mano Irena che sorride serena,e che ogni tanto chiacchiera con Scully.
La serata stà andando benissimo,io sono rilassato,volevo presentare Irena ai miei più cari amici.
Stiamo festeggiando la nostra prossima convivenza,e lei non conosce nessuno qui in città, tranne me.
Le darò tutto di me,della mia vita,dei miei sogni,i miei segreti.
Tranne che il mio lavoro:quello dovrà rimanere sempre lontano da lei,forse stare con lei mi aiuterà a prenderne le distanze che non sono riuscito a mantenere,finora.
Langly si tiene occupato a litigare con la pronuncia dei piatti sul menù,e ogni tanto richiama Irena x farsi aiutare.
Quando Irena si alza,lasciandoci tutti con un sorriso affascinante,Byers trova coraggio e mi chiede.
-Mulder..Sei certo di Irena?Cioè che sia..?-è imbarazzatissimo.
Lo guardo divertito,aspettando la fine del suo pensiero.
Magari sarà un: ‘troppo bella x te?’
-Ecco si , assomiglia a ..non so ,ma mi dà i brividi!- finale inaspettato davvero.
Riesce a farmi imbronciare.
Frohike interviene.
-Brividi?Io la trovo fantastica,sei un fottuto bastardo amico..tutte tu..-e mi sgomita complice.
-Credo invece che Irena sia una gran donna,Mulder,sei stato fortunato.Non ascoltare Byers..-Scully approva la mia scelta davanti ai miei amici?
Che progressi,è tutto merito della presenza di Irena..
-Seriamente Byers..Cosa credi non vada in lei?-chiede Langly, affatto convinto di lasciar perdere.
-Non lo so,ho una strana senzazione nei suoi confronti..Mi fa rizzare i peli sul collo..-
-Byers..se stai cercando di farmi arrabbiare,ci sei riuscito definitivamente..-gli faccio, con tono serio.
Scully mi poggia la mano sul braccio e mi fa calmare.
-Mulder,le tue scelte sono giuste x te,cosa ti importa dell’approvazione altrui?Ripeto,credo che Irena sia una ragazza intelligente,creativa e a posto.-e lancia una occhiata a Byers che abbassa lo sguardo ,scusandosi con me.
-E’ normale che quando uno si sistema ,gli amici possano esser gelosi:finiti i poker,le serate anti cospirazione eccetera..- Byers ora mi sorride,e fa altrettanto, quando Irena torna da me,risedendosi docile.
-Propongo un brindisi! –annuncia Frohike,-Caro Mulder ,ora ho un motivo in + x invidiarti!-
Ridono tutti , mi sento turbato o forse..Credo gli altri chiamino questa sensazione ‘felicità’.

Xxx

Irena‘s place
Later

Qualcosa di mio già è a casa sua,oltre tutto me stesso.
Qualche cambio di vestiti e il pc.
Non ho ancora disdetto il mio appartemento,poi lo farò.
Irena è in bagno e io guardo un po’ di tv, la mia tv..senza videoregistratore però.
Il mio nome alle mie spalle,pronunciato da Irena.
Mi volto e la guardo,è tesa e vuole dirmi qualcosa.
-Mulder..Io ..abbiamo accettato di vivere insieme,ma..io non mi sento ancora di ..essere tua..in ogni senso.-è una sentenza,avevo immaginato che accadesse,non ero poi così tanto al sicuro nel credere che vivere insieme fosse stato determinante.Le sue mani si afferrano al cuscino posteriore del divano su cui si è appoggiata e le vedo graffiare la stoffa.
Quando l’ho forzata ad accettarmi nella sua vita ,ho messo in un angolo del mio cervello e della mia anima,
se ne ho ancora una,la certezza che le cose non sarebbero mai andate x il verso giusto.
Gli inizi son sempre stentati ,ho fiducia,credo che il tempo,il vivere e condividere una quotidianità banale potrà aiutare entrambi..
Salvare entrambi.
Voglio credere.
Mi si avvicina lenta come un gatto e mi fissa negli occhi,tanto che mi sento vacillare.
-Io ti amo ..ma non posso fare l’amore con te.-questa donna ha un potere su di me,non so se sia il suo odore speziato,il suo sguardo profondo,il suo incedere importante o il suo corpo che emana calore,ma mi fa perdere la cognizione di realtà ogni volta che si interessa a me.Potrei mai farmela sfuggire?
Seconda stilettata.
-Per me è troppo nuovo,tutta la situazione,stare qui con te,iniziare a dormire nella stessa casa..Ho bisogno di tempo..Io non ho mai amato nessuno..Ti prego di capire…Sento dentro di me qualcosa,qualcosa di malvagio che potrebbe irrompere tra noi e farti male,io voglio difenderti da questo, Mulder..Tu sei sempre con me paziente,comprensivo,ti prego di esserlo ancora un po’..fin quando non avrò fatto i conti con questo vizio che mi agita nel profondo..Io ti amo e voglio esser tutto x te,la tua amica,la tua ..amante..ma ora no,non ce la faccio..vorrei ma … -mi stringe le mani tanto che le sue unghie smaltate di rosso cominciano a infilarsi nella mia pelle.
Capirò Irena,ho sempre capito,quando ho deciso di vivere insieme ti ho forzata ,ne pagherò le conseguenze,ma non mi importa,voglio stare con te.
Sempre.
-Si Irena..Capisco,avremo tutta la vita x fare l’amore..Se ora non ti senti pronta, non importa..cioè importa, ma saprò aspettare i tuoi tempi..-sono comprensivo,non mi costa nulla esserlo con te,mistero completo.
Quando si volta e mi lascia,la sento chiudere a chiave la porta della sua camera da letto.
Lentamente mi avvicino,poggio la testa contro la barriera e le auguro la buona notte,oltre il legno,ascolto ogni suo singolo respiro e se dio esiste sa che c’è desiderio in quei tremiti sussurrati,ma non si lascia andare la mia donna,non mi fa entrare,mi lascia sul divano.
Triste?
Non posso dirmi triste.
Contrariato?
Ma potrei comportarmi come un cavernicolo e spaccare la porta?
Non credo che con una donna come Irena basti la forza..
Aspetterò.
Saprò poi assaporare ogni istante con lei.
In maniera completa,migliore.
Senza registrarlo nella mia memoria eidetica,sul quel cuscino del divano,dove si è afferrata,ora la stoffa è lacerata,nel segno di 10 unghie.

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Few days later

-Vuoi dire che è morto?Di paura?-chiedo a Irena, che piange,appoggiata contro la parete ,sono appena tornato da San Francisco,ne ho abbastanza di orientali e di morti cremati,mollo il mio bagaglio accanto la porta e mi slaccio la cravatta.
-Irena tu non sei il..-intrappolo la parola nel retro della mia gola.
-Non dirlo,non dirlo nemmeno!!Sapessi quanto invidio le altre donne!Quando sono a lavoro,quando sono in strada!Odio le donne americane ,che fanno felici i loro compagni senza paura!!!Io non posso, capisci ?Non posso farlo!Gli animali sono sensibili :sentono la malvagità!Quel povero canarino è morto, tremando di paura,e io.. volevo soltanto accarezzarlo,mentre gli cambiavo l’acqua del bagnetto!-e singhiozza,riabbassando il viso tra le mani dalle unghie laccate .
Mi passo la mano destra tra i capelli,sono sottosopra.
Non avevo mai visto finora Irena reagire così.
-Irena..Irena..ascolta,calmati..Le storie che mi hai raccontato,ti stanno plagiando,tu continui a credere che siano vere..E pensi che se mi baci soltanto ,accadrà qualcosa di terribile..Irena?Mi ascolti?-mi muovo verso di lei,riesco a farle abbassare le mani da viso,tenendole tra le mie,
-Guardami Irena..Io ti amo..e voglio che tu stia bene..Abbiamo bisogno di aiuto..Devi superare tutto questo.-lei si divincola dalla mia presa e mi guarda spaventata.
Non la mollo e ,con ogni comprensione che mi è rimasta, insisto:
-Irena..Non ci serve Re Giovanni e la sua spada..ma un dottore,un buon dottore..uno psichiatra,amore mio..-
-Ti prego Mulder trovalo,il migliore,trovalo..-e non ci abbracciamo,come sempre.
Soppeso la nostra distanza ma mi ripeto che sarà colmata,prima o poi.


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2 week later
Werber’s study

La voce pacata del medico non abbassa il mio livello di tensione.
Sono arrivate anche le visioni di Skinner a perfezionare un periodo di ansia..
Da quando mi sono seduto davanti questa scrivania non penso ad altro che a Irena,a come si è sentita,cosa ha provato quando è stata qui.
Ha già incontrato Werber 4 volte.
L’ ha ipnotizzata un paio di volte, lei l’ ha pregato di mettermi da parte di quanto è emerso nelle sedute.
La sua voce,con quell’accento eccitante,proviene dal vecchio registratore ,lento e inesorabile,a due bobine.
‘Sono perseguitata dai gatti..fin dalla mia infanzia..E’ una maledizione..a volte prendono forma di pantera..o di leopardo..Sempre neri come il carbone..Mi torturano..la notte li sento strisciare intorno al mio letto,miagolare e ruggire in maniera blasfema..cercando di portarmi tra loro..ma loro sono già dentro di me..Non ho pace,non ne ho mai avuta..’
Werber interrompe la litania indotta,schiacciando il pulsante bianco e comincia a spiegarmi,qualcosa che già sospettavo.
-Le ripeterò ciò che ho detto a Miss Dubrovna ..Dalla prima sommaria analisi delle poche sedute avute,ritengo che il soggetto abbia avuto un serio trauma infantile,che si è cristallizzato nelle figure dei felini,che rappresentano i desideri libidici.Ammantati da antichi incantesimi che, nella mente inconscia ,permettono di farle credere che, se darà sfogo ai propri istinti + primordiali,questi potrenno travolgere ed uccidere l’oggetto del desiderio..In questo caso lei,Mulder..Non solo,in una sorta di reminiscenza innestata,Miss Dubrovna pensa addirittura di potersi ‘tramutare’fisicamente ,dunque realisticamente, in una pantera,se solo provocata in rabbia o gelosia.Da qui il suo isolamento autoforzato,che non ha fatto altro che aumentare questo stato paranoide.-
-Le donne-pantera del suo villaggio,se si innamorano..Se vengono baciate o ..amate possono trasformarsi in enormi felini e distruggere l’amante?E’ questa la paura di Irena?-domando superfluamente,xkè avevo già capito,e Werber continua ,pacato.
-E’ convinta che le basterebbe una qualsiasi effusione intima,x scatenare la libido repressa a lungo e che potrebbe liberare la follia omicida..-
-Ha parlato di suo padre?-domando.
-Si,non l’ha mai conosciuto,morì nella foresta, in un misterioso incidente,prima della sua nascita.
In seguito,ancora bambina,ha vissuto soltanto con sua madre, che era tenuta ai margini della vita sociale dai compaesani,che la ritenevano pericolosa ,addirittura responsabile di quanto accadde all’uomo che amava,senza alcuna prova oggettiva,sembra. –
-Le tragedie infantili tendono a corrodere la psiche adulta..-
-Si, infatti Miss Dubrovna riferisce come ‘incidente della foresta’,il momento del proprio concepimento,almeno come le deve esser stato raccontato, brutalmente, forse dai compagni d’infanzia,sua madre trattata da paria,la gravidanza conseguente l’atto fisico,forse avvenuto anche’esso nella foresta..
Fare l’amore x Irena è come ripetere ‘l’incidente nella foresta’..Concedendosi fisicamente a lei,teme di ucciderla……La tiene a distanza x salvarla in pratica.-
-Suo padre rimase ucciso presumibilmente in un incidente di caccia o di bracconaggio..Se la madre fosse stata colpevole..le autorità del luogo avranno fatto delle indagini,quella donna ha vissuto liberamente con sua figlia,x cui Irena si è caricata la colpa emotiva della morte di suo padre..legandola alle dinamiche sessuali di una nascita mitizzata..Ritiene di poterci aiutare?-
-Sicuramente..ma non io personalmente,ho un assistente specializzato in tali forme di blocchi emotivi.
Un collega preparatissimo ,il Dottor Luis Judd.Voglio presentarlo a Miss Dubrovna domani stesso..-
Accetterei qualunque cosa.

Xxx
Next day,
parking lot ’s FBI HQ
07:21 p.m.

-E tu glielo avevi già scritto nel rapporto?-chiedo a Scully, mentre ci avviciniamo alle rispettive auto parcheggiate.
Mi sento stanco stasera.
-Certo che si ,non avrei potuto ometterlo!-Scully incalza come sempre.
-Buona sera..-una terza voce,lenta,nascendo dal buio, ci raggiunge.
Insieme a lei,una nuvola odorosa di Lagage.
E’ Irena,stretta nel suo abito attillato nero,sorride, ma è più simile ad un ghigno il suo salutarci.
-Ciao,-la saluto sconcertato ,non mi è mai venuta a prendere finora.
La stringo sul suo braccio e la indirizzo verso la mia auto.
Prima però,Scully la saluta ,stringendole la mano.
-Irena,buona sera.Spero che troverai giovamento con il dottor Judd,è bravissimo.Anche una collega ha potuto risolvere con lui,e in breve tempo.-Scully ha un tono, potrei dire materno ,quando le si rivolge,ma sento Irena tesa sotto il mio braccio.
-Irena,tranquilla:Scully sa tutto..- mi affretto a spiegare con un tono, spero ,tranquillo.
Ma Scully intuisce cosa stà x accadere e si congeda in fretta,sale in auto e sgomma via.
-Come puoi discutere di cose ‘intime’ con una collega di lavoro,Mulder?-Irena ghiaccerebbe l’inferno.
-Dico tutto a Scully,è una buona collega,si intende alla perfezione con me.-risposta errata la mia?
-Ci sono cose che una donna non vuole che ‘un'altra donna’ comprenda..-saliamo in auto in silenzio e ci dirigiamo verso casa.
La cena tra noi è muta ,Irena è arrabbiata,con me o con Scully,comunque.
Immaginavo di poterle riferire quanto mi ha detto Werber e invece la cappa di gelo che c’è tra noi mi impedisce addirittura di masticare ,ho un peso sullo stomaco e sul cuore.
Ma so che con lei non funzionerà far finta di nulla o fingere altro.
Debbo come al solito darle il suo spazio,mi sono imposto nella sua casa,nella sua vita,è normale che non riesca ancora ad abituarcisi.
So di non essere un estraneo ma nonostante ciò…
Sparisce nella sua camera ,senza una parola e io mi ritrovo solo.
Oltre una porta serrata che non è semplicemente fisica.
In una situazione che credevo di aver evitata ormai.
Verso le 3 del mattino mi sveglio sul divano ,a destra della porta d’ingresso,e fisso Irena,che stà rientrando,visibilmente scossa e tremante.
Non le domando nulla,perchè la sua voce stanca mi raggiunge con un,
-Avevo bisogno di camminare..buonanotte..-e fa x dileguarsi ancora nella sua maledetta camera da letto.
Ma la fermo con le mie parole assonnate.
-Irena..scusa x oggi pomeriggio,non ho mai considerato che Scully potesse darti fastidio..O meglio che il mio comportamento verso di lei potesse darti noia,non voglio che lei intralci il nostro rapporto.-e taccio,in attesa che la mia punizione vada avanti.Sono imperdonabile,la mia lealtà verso Scully vacilla,ma Irena è troppo attraente x me.
Irena è pallida,alta,stretta nell’impermeabile nero,si avvicina a me,si inginocchia accanto al divano e mi sussurra,guardandomi negli occhi ,alla fioca luce che filtra dalle finestre.
-Mulder..non litighiamo più..Non dobbiamo discutere tra noi..non alimentare in me sentimenti di rabbia o gelosia..Perchè sono felice soltanto con te accanto ,e me lo faccio bastare..Debbo dominare le mie paure..Sono radicate nella mia anima ,ma so di poterle tenere a bada..O di sconfiggerle,ma solo se tu rimani con me..-è come una ragazzina ora,davanti a me,impulsiva e vibrante.
-Irena..x renderti felice farei qualunque cosa,qualunque!Se ti rende felice ballerò x strada!-mi esalto.
Irena ridacchia e io la seguo,soddisfatto di vederla tranquilla.
-Hai visto il dottor Judd oggi?-le chiedo, mentre le carezzo i lunghi capelli al buio,inalando uno strano profumo proveniente dal suo corpo,odore di notte e distanza.
Lei, lentamente , con fare eccitante si sfila le scarpe dal tacco alto e si massaggia le caviglie,inguainate nelle calze nere.
-No,Mulder,non ho bisogno dell’analisi..mi basta il tuo amore..-è sincera,il suo tono mi lusinga,ma so che non basterà.Irena ha bisogno di cure.
Se insistessi potrei ottenere l’effetto contrario.
-Da quanto tempo non lo incontri?-e cerco di dirlo nella maniera meno invasiva possibile.
-Che cosa importa?Noi siamo qui ,insieme..-si alza x allontanarsi verso la sua inviolabilità,me la gusto fino a quando la sua ombra sparisce dietro un rumore metallico di chiusura.
Sono esausto,sono arrivato al punto che questo suo stuzzicarmi,mi eccita sempre più.
Il non darsi è erotico.
Troppo erotico.
E io sono un maestro nel riconoscere quanto eccitante sia la sofferenza.


Xxx

Next day
FBI HQ
10:13 a.m.

-Si può parlare di serialità?-Skinner domanda al tenente di polizia che gli siede accanto.
Costui annuisce e cerca tra le sue carte.
Il tavolo della sala riunioni è completamente occupato,mi domando perckè Skinner ci abbia convocati soltanto ora che sembra stia x finire.
-Agenti Mulder e Scully,il tenente Olivers ritiene di avere a che fare con un serial killer:sono stati trovati ad oggi 3 cadaveri, illustri lei le modalità.-ed invita Olivers a parlare.
Le vittime sono maschi,bianchi,età tra i 30 e 40.
Hanno avuto tutti un rapporto sessuale consumatosi prima del decesso.
L’intervallo tra le morti è di quasi 7 giorni l’una dall’altra.
Non vengono occultati ,ma semplicemente abbandonati.
Due corpi rinvenuti nelle proprie auto parcheggiate,l’ultimo, in un vicolo sotto la sua abitazione.
La causa della morte sembra dovuta a morsi ripetuti sulla giugulare.
Interrompo la presentazione, x domandare.
-Mi scusi..La morte è sopravvenuta in seguito .. ad un morso?-
-Non uno,le ripetute lacerazioni dei tessuti intorno alla gola, fanno presumere che siano stati inferti diversi morsi,profondi,e i graffi circostanti, molto profondi, fanno presumere che si possa trattare di ferite impresse da un animale feroce.-Olivers dà un colpo di tosse nervosa e si tocca il naso.
-Sapete se è stato denunciato il furto o lo smarrimento di bestie esotiche da parte di privati?
O dallo zoo dello Smithsonian?-chiede Scully, riesco appena a percepire il resto della conversazione e non ne capisco il motivo,mi accomodo su una delle poltroncine davanti la scrivania di Skinner,girandola verso gli altri al lungo tavolo.
-Assolutamente,dallo zoo non si segnala nessuna fuga,e tantomeno un privato.-
-Mi chiedo come mai ci avete chiamato,Signore?-Scully ha il mio stesso dubbio.
-Il Tenente non ha avuto modo di spiegarvi che sui corpi dilaniati,sono stati rinvenuti alcuni simboli,ecco le diapositive.E una delle vittime è un nostro agente..-ci viene porto un faldone ,che Scully prende.
-Come giurisdizione,a causa della terza vittima,il caso passa a voi federali.Vi lascio tutto il materiale.-
si congeda Olivers.
Con Scully e il materiale del caso , scendiamo nel seminterrato.
Trascorriamo più di un’ora a leggere ,Scully i referti autoptici e io le generalità delle vittime.
L’ultimo di loro è come anunciato ,un collega,abitava accanto al luogo del ritrovamento del suo cadavere.
Celibe,ottimo curriculum.Nessun vizio.J.Edgar Hoover sarebbe stato fiero di lui.
-Sei pronta x le diapositive?-le chiedo,distogliendola dalla lettura, lei solleva lo sguardo attento e annuisce.
Spengo la luce.
-E ’la croce ortodossa..A otto braccia..-comincio,cercando di ricordarne il simbolismo.
-Mulder,è stata graffiata da un oggetto a punta ,nella zona toracica accanto al cuore,ma è alla rovescia.
E poi guarda qui..-col dito ,che si colora della luce proiettata, mi indica una sorta di segno che poi decifro come una mezza luna che ingloba la croce.
-La luna in genere è sopra l’incrocio principale,quello in alto.. perchè rappresenta la vittoria della chiesa ortodossa sull’impero turco.Qui sembra avvolgere la croce..-mi chiedo ad alta voce.
-Il fatto che il killer l’abbia tratteggiata come una placenta,qualcosa che protegge, potrebbe significare cosa?La luna è il simbolo del femminile,no?-
Scully mi domanda e io non le dò alcuna risposta,me ne stò in piedi,in maniche di camicia a fissare quei segni sanguinolenti sul petto del secondo cadavere fotografato.
-Scully..Io..Scusa..-abbandono il proiettore e faccio x andarmene,afferrando violentemente la mia giacca sulla sedia girevole dietro la scrivania.
-Mulder..che hai?-Scully mi frena con la mano sul braccio e io mi sento perso.
Mi appoggio rimanendo in piedi alla mia scrivania,con la giacca tra le braccia unite contro il mio petto.
Prendo tempo,abbasso e risollevo lo sguardo,sbuffando.
-Scully..ho dei problemi con Irena..Scusa se ti parlo di questo ora,ma non riesco a concentrami sul caso.Farò bene a camminare un po’.-cerco di andarmene di nuovo,ma vorrei davvero rimanere e parlare con lei.
-Mulder?Farai bene a parlare..-speravo mi accogliesse,come sempre,e lo fa.
Mi siede davanti e aspetta che io cominci la mia sequela di lamentele,si sarà abituata ormai.
-Non mi sono mai sentito ‘a casa’,capisci cosa intendo,vero?Una casa,una famiglia nel senso tradizionalmente protettivo del termine non l’ho mai avuta ,come puoi aver avuto te,Scully.Dopo la sparizione di Samantha ..E con Irena ,mi sono illuso di aver trovato un posto tutto x me..X noi due..-
-Che stà succedendo Mulder? Tra te e Irena non funziona?-mi domanda costernata.
-Scully:non è più andata dal Dottor Judd.Esce da sola,di notte,torna ad orari impossibili,e se lo noto io lo sono davvero..non le domando perchè o dove va.Non ne ho il coraggio..All’inizio della nostra relazione mi aveva detto che viveva isolata, ora sembra isolarsi unicamente da me.Mi tiene lontano .-questo mi ferisce molto,e credo si senta nel mio tono.
Vorrei evitarlo..
-Ma Mulder,le convivenze all’inizio sono tutte difficili..-e le manca la voce.
-Si ma tra me e lei..non c’è nessun contatto fisico,capisci?-confessare le storie da ‘camera da letto’
ad una collega non è semplice,e confido nel sesto senso femminile di Scully che mi salverà da questo imbarazzo.
E un po’ il mio orgoglio maschile ne risente.
Scully rimane un attimo contraddetta,posso dirlo x come mi guarda.
La incito con le sopracciglia a continuare.
-Mulder..Mi spiace davvero sapere che dopo tutto quello che ci è successo..tu ti senta così..-
-Sono abituato all’infelicità Scully..- sbuffo convinto.
-Tu sarai abituato alla tua ,come io alla mia ,ma non tollero la tua..-le si velano gli occhi di lacrime,si stringe con la presa delle mani sui braccioli della sedia e va avanti.
-Tu ami Irena,l’ho letto nei tuoi occhi,quella sera con i ragazzi..-ma non ne verserà nemmeno una.
Sono pessimista e cerco di spiegarle qualcosa che mi agita da tempo.
-Scully ..io non mi sento innamorato di Irena,ne sono affascinato,e ora mi sento di doverla aiutare..-le mie motivazioni sono uscite allo scoperto.
-Sono attratto da chi mi sa lasciare sempre con una risposta in meno..Irena fa parte di una lunga schiera…E voglio semplicemente prendermi cura di lei..E’ ammaliante,è come se fossi sotto un incantesimo se solo lei è presente..E se penso a lei mi sento struggere di desiderio,ma allo stesso tempo mi sento empatico con la sua idea di amore puro,perfetto.E’ come se tendessi anche io ad un amore ideale,dove non si sente il bisogno della fisicità..Ma so anche che prima o poi non mi basterà..Poi considero : se avesse ragione lei?Che x amarsi non ci sia bisogno del sesso?So soltanto che sono finito su un altro divano.. -
-L’amore non può esser platonico,deve diventare qualcosa che completa,che manda avanti reciprocamente e rende felici....E il sesso dovrebbe.. può far parte di questa felicità.-è sincera,sento che vuole aiutarmi.
-Scully,-la faccio alzare, tenendole le mani sulle spalle,
-Io mi sento verso Irena,non lo so..Ne sono affascinato :è come se emanasse calore e io voglio scaldarmi a quel calore,mi sento come se mi stessi..autodistruggendo..Ma voglio farlo..E lei continua a respingermi.
Quando siamo insieme, io debbo guardarla muoversi,vorrei toccarla, ma finisco x rispettare il suo volere,
auto torturandomi..-
-L’amore non è tortura Mulder..Non la conosci e cerchi di assecondarla,sperando di avvicinarla,di sentirla meno lontana.-
-A vari livelli siamo rimasti stranieri l’uno x l’altra..Ciò che mi ha attratto in lei dall’inizio,ora mi intimidisce..Non mi basta più..Vorrei che il mistero si svelasse..Sono in contraddizione ,lo ammetto,ma non posso farci nulla. E soprattutto non la conosco Scully,come conosco te.. -
-Io te non siamo mai stati stranieri,Mulder ..E non lo saremo mai..-
Ancora commossa,mi prende la mano destra e mi carezza il dorso con il pollice,stringendomi appena.
-E’ soltanto perchè mi sento solo,Scully..E non volevo più esserlo..-
Mi abbassa la testa x sfiorarmi con le labbra sulla fronte.
E’ un segno di affetto deciso,tra compagni.
Vorrei abbracciarla ,ma ultimamente mi sento molto represso..
Mi guarda e mi sollecita.
-Và da lei,ora,parlale,e poi torneremo sul caso,io ti aspetterò qui.-

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Irena’s place

05:38 p.m.

-E che cosa vuoi che faccia, Mulder?-Irena si tiene le braccia intorno al corpo,strette,da quando ho iniziato la mia arringa, lei non mi ha mollato un istante con lo sguardo,è furente,come se dalle narici respirasse a fatica,è come se il suo viso si fosse rabbuiato.
-Irena non possiamo più andare avanti,tu mi hai nascosto che non segui più la cura,e l’analisi ci avrebbe aiutati..Come coppia.-ho deciso sia arrivato il momento di sbloccare questa situazione difficile.
-Mi vuoi abbandonare, vero?-stavolta è come se ringhiasse.
-No,non ti abbandono,ma ho bisogno di un tuo gesto di volontà che mi dimostri che vuoi cambiare la nostra situazione attuale.Soffro come te,e lo sai..Non circondarti più di ricordi della tua infanzia,ti fanno star male.Getta via il tuo passato Irena.Non ti serve ,è solo un ingombro.Ritrarre in continuazione felini neri ,circondartene simbolicamente non ti servirà a cambiare!-essermi aperto con Scully mi ha aiutato enormemente.
-Sono sempre stata franca con te..Sai tutto di me..Il mio passato non c’entra,vero?E’ x qualcos’altro che mi stai parlando così..X qualcun’altra..-non piagniucola,ma si difende,quasi sibilando le frasi.
-Il tuo passato ci divide,stà x separarci.E’ l’amore che avvicina,ti fa conoscere l’altro,e io non ti conosco.Vorrei sapere dove passi le notti invece che con me..Vorrei fare l’amore con te ,x dimostrati quanto ci tengo a te.Io mi stò preoccupando x te Irena..E tu mi nascondi la tua vita.-abbasso la voce, ma mi sento incredibilmente teso,come se stessi offuscandomi qualcosa che ho sotto il naso.
-Non ti ho mai nascosto nulla.Come puoi solo sospettare che possa vedere un altro uomo?Io non ti tradisco Mulder!Se vuoi,riprenderò a vedere il dott.Judd..Se credi che possa servire a noi due..Lo farò.Mi curerò.-lei capitola, mi sento importante.
-Sarà un bene x entrambi,anche Scully lo pensa..-in quel momento capisco di aver mandato in rovina il suo ultimo proponimento,perchè Irena mi si avvicina tanto da farmi indetreggiare,interrogativa,territoriale.
Arretro fino alla porta d’ingresso,e farfuglio qualcosa riguardo un caso che debbo seguire stanotte,la lascio x tornare in ufficio.

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Later
FBI HQ

-Pronto?Pronto?Idioti!-Scully rimette giù la cornetta del telefono.
-Odio quando fanno così,non gli bastano + le cimici?-osservo, mentre lavoro sul nuovo caso.
-Penso che l’assassino ritenga di aver un legame con il male,tanto da poter surclassare il bene,la croce..Umiliata perchè rovesciata.Potrebbe uccidere chi ritiene esser miscredente..Sempre se si tratti di un essere umano e non di un animale.-e mi rigiro la matita tra le dita.
-Animale?E come potrebbe disegnare il simbolo?Forse sono delitti a sfondo religioso,costui ritiene di poter dare un ‘alternativa..Crocifisso a testa in giù..I ladroni ai lati sul Golgota furono crocefissi al contrario..Mulder,le ferite sono state inferte da denti e unghie.Ci sono le prove.-Scully sfoglia il file che tiene poggiato sulla scrivania.
-Unghie?-mi appoggio con i gomiti davanti a me.
-Si, ogni predatore,tende a tenere l’animale catturato tra le zampe ,mentre gli apre la giugulare,nelle ferite sono stati rinvenute tracce di unghie animali.. Come può un essere umano sbranare e disegnare?-
- L’assassino può aver addestrato una lince,una pantera,un leone,x usarli come tramite simbolico e fattivo di vendetta, e poi intervenire sulle vittime x lasciare il disegno..-
-I graffi sul cuore sono stati eseguiti ,mentre i corpi erano morenti,in contemporanea..Il coagulo delle tracce ematiche è simile.Chi ha tale potere su una bestia ammaestrata ,tanto da poterci ‘lavorare’ a fianco senza temere x la propria vita?-sbuffa Scully,appoggiandosi all’indietro sulla sedia.
-Forse qualcuno che sente un empatia forte con l’animale stesso,come se fosse il proprio animale totemico.Questo può farlo agire sotto una sorta di influsso di onnipotenza che fa superare al soggetto la paura ordinaria di essere accanto ad una bestia feroce.La lista dei proprietari di animali esotici ce l’hai tu?-faccio x sporgermi verso il file che tiene davanti a sè,
-Scully..Stiamo tralasciando un particolare..Le vittime sono uomini,che hanno avuto un rapporto sessuale prima di essere sbranati..Con chi l’hanno avuto?Puoi controllare se sui corpi si trovano tracce di fluidi vitali maschili o femminili?-sono veramente cosciente di quanto ho appena sospettato?
-Certo Mulder,vado ora in obitorio e ti telefono appena scopro qualcosa.-
Scully , in piedi , si prepara ad andare via.
-X stasera basta,Mulder.Farai meglio a tornare a casa..Da lei..-si volta ,sorridendomi complice.
-Scully..stasera dormirò nel mio vecchio appartamento.-la informo ,come fosse naturale.
Non mi chiede altro,spegniamo le luci e andiamo via.

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More later
Mulder’s apartment

Scully è arrivata da 10 minuti,è sempre lei ,granitica ma stavolta posso dire di vederla tremare interiormente.
E’ scossa e ancora non riesce a comunicarmelo.
Le ho preparato una tazza di tè che ora la attende sul tavolinetto.
Lei è seduta, apparentemente calma,ma la sua postura tradisce la tensione,si tiene ritta contro lo schienale e ha le mani unite,forzatamente.
-Mulder..sono certa che mi ha seguito..-comincia secca.
-Chi ti ha seguito?-domando cercando di non essere pressante,in questi casi non aiuta.
-Non chi..’Qualcosa’ Mulder..Non so dirti che i fatti..-assaggia il tè ,sollevando la tazza lentamente.
Dopo averla ripoggiata ,ricomincia.
-Ho parcheggiato alla morgue.Conosci il percorso x arrivare all’interno,non ha pensiline e corre x almeno mezzo edificio.Ho iniziato ad avviarmi verso l’ingresso principale,ma avevo una sensazione particolare,come se dovessi essere in allerta.Ho pensato di esser seguita,e mi sono voltata una ,due volte,perchè ,giuro,potevo ascoltare il ticchettio regolare di un passo femminile;ma ogni volta che entravo nella luce di un lampione e mi voltavo,alle mie spalle tutto ,nell’ombra circostante, taceva..Il ticchettio è poi diventato sordo,felpato,per poi svanire quando sono entrata nell’edificio.
Lì il portiere mi ha chiesto se avessi visto un fantasma,ma non era un fantasma,c’era qualcuno che mi teneva dietro .Ho ancora nelle orecchie quel suono.-Scully mi guarda fisso negli occhi e solleva il sopraciglio,quasi mi rimproverasse di qualcosa.
-Scully,calmati,magari il caso ti stà suggestionando..-
-Ho eseguito un controllo aggiuntivo sui cadaveri.-ligia al dovere fino in fondo,
-Le tracce di cui mi hai chiesto,si ,le ho trovate, Mulder:sono secrezioni vaginali.Sono stati uccisi da una donna.La stessa.-il suo tono diventa secco come legna da ardere.
-Ma potrebbe essere soltanto l’ultima persona che può aver incontrato vive le vittime..Potremmo interrogarla e chiederle delle sue frequentazioni..-
-Qui,-e mi porge alcuni file ,-c’è il DNA che ho raccolto.Ma c’è dell’altro.-respira profondamente,chiude gli occhi, battendo le palpebre x un paio di volte, e riprendendo a parlare immediatamente.
-Mentre facevo la doccia ,dopo le autopsie.Qualcuno ha spento ,o forse è mancata la corrente elettrica,non so.Ero sotto il getto d’acqua.Per qualche minuto..Ho udito un miagolio oltre lo scroscio..almeno assomigliava ad un miagolio.Ed un ombra è passata oltre le pareti del box.Nel buio che si era creato.-si ferma di nuovo ,x risorseggiare il suo tè.
-Un’ ombra ,che non aveva forme riconoscibili,ma c’era.-
La osservo attento, mentre raccoglie lo stupore di riferirmi qualcosa di strano,particolare x la sua mente scientifica.
Ma che non può negare visto che le è accaduto in prima persona,come mi rivela un istante dopo.
-Quando sono uscita dalla doccia e ho fatto x asciugarmi..-e si volta x prendere dalla borsa qualcosa,mi sembra ammasso di stoffa mal tagliata,poi lo spiega davanti ai miei occhi,sollevandosi dalla posizione seduta e nascondendosi oltre quello che mi mostra:un accappatoio bianco ridotto a brandelli,è il suo accappatoio.
Mi avvicino a lei,sono rimasto x tutto il tempo poggiato alla scrivania con le mani incrociate sul petto,e tocco l’indumento.
-Sembra..No,è stato lacerato Scully.-
-Non semplicemente Mulder:è stato ridotto a brandelli.Con accanimento.-sentenzia sicura,lasciandomelo tra le mani.
Lo giro e rigiro cercando una spiegazione che spero arriverà da Scully.
-Chi credi che ti abbia fatto questa sorta di avvertimento?Possono aver usato delle forbici,un coltello..Possiamo analizzare le tracce sui tagli?-le domando, appoggiando l’accappatoio sul bracciolo del divano.
Lei si è riseduta e ha finito di bere.
-Ho chiamato Prendell,domattina controllerò con lui quello che ho scoperto sui cadaveri,potrò aggiungere anche il mio accappatoio all’analisi.Una cosa però possiamo vederla fin d’ora..-mi toglie dalle mani l’indumento e tenta di mostrarmi meglio le fenditure ,mettendolo in favore di luce.
-Se non sbaglio,ecco ,qui:sembra smalto x unghie,e non è la tonalità che uso io.-sentenzia fissandomi.
Simulo sicurezza,maschero fermezza ma so dove stà x arrivare la sua mente logica.
E sono spaventato.
-Chi altro c’era alla morgue, oltre il guardiano notturno?-le chiedo, abbassandole le mani.
-Nessuno,erano finiti i turni e dovevano cominciare i seguenti,quando sono andata via cominciavano a cambiarsi altri impiegati dove l’avevo appena fatto io.-si risiede pallida.
-Conosci qualcuno che potrebbero farti una cosa simile?E a che scopo?Qualche strascico di casi precedenti?Seguire un agente dell’FBI x ridurre in stracci un suo indumento intimo?-
-Io no, tu ?-è diventata anche + succinta nelle parole che usa e il suo tono mi sembra ..supplichevole?
-No di certo..Hai notato nel parcheggio un’auto particolare?Il luogo è abbastanza isolato non deve esser facile arrivarci a piedi e dileguarsi.,-tento di pensare a qualcosa ma mi sento stramente in panico.
-Conosco la procedura,non ho notato né auto né persone sospette,quando ho ripreso la mia al parcheggio,era affiancata da quelle poche che quando ero entrata non c’erano,con regolari permessi esposti.-
-Hai teorie in proposito?-le domando, sperando di non dovermi sorbire una ramanzina scientifica al riguardo.
-No,ora me ne torno a casa..Domani faremo la ricerca nel database x il DNA che ho trovato.Grazie x il tè.-

Xxx
Next morning
10:33 a.m.
Docker street,D.C.

Scully mi ha telefonato,facendomi accorrere sulla scena di un delitto simile a quelli su cui stiamo lavorando.
Non sento Irena da più di 48 ore e mi manca.
Attraverso il cordone di sicurezza mostrando il tesserino e riesco a scorgere Scully all’interno dell’elegante appartamento.
-Sai chi è il morto?-mi domanda Scully,sfilandosi i guanti di lattice e abbassando la testa.
Senza risponderle, mi avvicino, x identificare il cadavere che giace in una pozza di sangue, giugulare aperta.
Faccio di no con la testa,e lei mi indica un attestato appeso alla parete appena sopra il corpo,lo leggo.
“Ph.D Luis Judd”.
La guardo interrogativamente,lei lascia il caos dei rilevamenti ai poliziotti e mi guida verso il corridoio.
-Non l’avevi mai visto ?-
-Avrei dovuto?-
-E’ il medico di Irena,Mulder!-
-Lo so !E non sono disposto a credere che..-
-Agente Scully,-ci interrompe uno di loro,-abbiamo trovato questo,-ci porge in un sacchetto di plastica una sorta di elsa di pugnale o spada.
Scully lo solleva x guardarlo da vicino:è spezzato nel mezzo,è solo la metà di un arma bianca.
-Dove l’avete trovato?-domando ,seguendo l’agente di nuovo nell’appartamento.
-Ecco vede?Era ancora stretto nella mano destra della vittima.Ha provato a difendersi-mi risponde senza tono.
Scully mi ha seguito e ha una espressione rattristata.
-Che c’è?Vuoi parlare o tiro a indovinare?-le indirizzo,mentre la quasi trascino lontano da tutta questa gente.
-Mulder,-e mi fissa,-siamo stati avvertiti da una vicina di casa , dice di aver trovato la porta di Judd spalancata,io ero già in laboratorio e ho trovato a chi appartiene il DNA..Vieni.-stavolta è lei che quasi mi strattona ,usciamo da lì e arriviamo in strada.
-Cosa?-la incalzo quando capisco che non parlerà immediatamente tanto quanto io ne ho bisogno.
-Il DNA della donna,che non vuoi considerare l’assassina ,è nei database dell’FBI..-
-Una ricercata?-
-I nostri database non riguardano soltanto schedati,lo sai..Ma anche immigrati.-
-E allora Scully?Dobbiamo setacciare il quartiere cinese?-scherzare mi permette di difendermi,lo ha sempre fatto.
-Stò rischiando la mia carriera x te,Mulder,il mio futuro nell’FBI e tu dovresti dimostrare maggiore maturità.Il DNA appartiene a Irena Dubrovna,nata in Serbia il..-
Non la faccio continuare,non posso.
-Scully,lei può aver avuto rapporti con loro ma ..-
-Ma cosa?Ora il suo analista è morto!Nelle stesse condizioni degli altri.L’unica differenza prima dell’autopsia che posso notare è che non ha segni sul petto..Può non aver fatto in tempo,l’ha ferita Mulder.-
-Ma devi ancora fargli un autopsia x vedere se ha scopato anche lui con Irena,no?-sento che la rabbia ma soprattutto l’umiliazione mi stanno scaricando addosso come un plotone d’esecuzione: e chi è vittima ?
Il mio Io + profondo,la mia autostima deve esser scesa a livelli minimi ,comincio a sentire una sorta di nausea x me stesso.
Il mio rispetto verso Irena,verso noi due si stà tramutando in disgusto,mi sento tradito ,mi sento un idiota x averla rispettata.
-Possiamo soltanto aspettare fino a stasera Mulder,x arrestarla.-
-Fallo fare a me.Ora.Non c’è bisogno di attendere oltre.Mi fido di te,vado da lei e la porto al quartier generale,ma solo x interrogarla.-
-Fammi venire con te..-prova a dirmi lei ,ma il mio sguardo la blocca immediatamente.
Non so cosa possa scorgere nel mio sguardo:vergogna,disillusione,rabbia.
Torno indietro per domandarle.
-Dimmi una cosa ,ancora..Il tuo accappatoio?-e lei mi risponde con un cenno affermativo con la testa.
Ha tentato di aggredire anche Scully,il mio senso di colpa ha un rigurgito di onorabilità.
Qualcosa deve averla spaventata,fermata,magari il guardiano,altrimenti anche Scully sarebbe morta.
Quando arrivo da Irena,uso le mie chiavi.
Tristemente compio un gesto che mi era familiare ma che ora si è trasformato in una sorta di meccanismo che porterà la mia personale tragedia greca,il mio divincolarmi contro un fato avverso,verso un penoso finale.
Come la affronterò?
Cosa le potrò mai dire?
Che mi ha preso in giro?
Che mi ha ammaliato usando un pudore che con altri non esisteva?
Aveva ragione a tutelarmi contro la brama sessuale e omicida che ha riversato sugli altri?
Mi ha salvato da sé?
Mi ama?
E gli altri?Come si sono incontrati?Cosa gli ha raccontato x portarseli a letto?
Li conosceva da tempo?
Erano rapporti occasionali?
E il suo medico?L’ha sedotto lei o ne è stata sedotta?Poteva scoparsi chiunque..Tranne me,perché mi ama?
Quei simboli,dovevano portarmi a lei e io nn li ho letti.
Ho tradito x lei il mio lavoro,ho permesso che altri innocenti potessero morire x il mio orgoglio cieco.
La mia mente non ha giustificazioni:Irena non mi ha fatto un incantesimo,la colpa è mia,dovevo aprire gli occhi e fare soltanto il mio dovere.
Forse è stata un’ illusione anche quello che ho provato x lei.
Avanzo silenzioso nel salotto,non è al tavolo da disegno.
Nella sua stanza,il suo sacrario di falsa vergine ,aleggia il suo profumo.
Se è uscita attenderò che faccia ritorno,non mi metterò a cacciarla come una bestia feroce x la città.
So aspettare io.
Era dunque vero che sapeva trasformarsi e uccidere nell’impeto dei sensi?
Non era soltanto una nevrosi sviluppata x difendersi dagli uomini?
Ma se mi ha amato ..Perchè non mi ha ucciso?
L’avrei preferito ,l’avrei scambiato x un istante di estasi pur di non fare ciò che devo fare.Ora.
Scosto lentamente la porta del bagno socchiusa.
Irena è nella vasca,colma di acqua rossa.La luce del mattino è impietosa con il suo corpo dai colori cadaverici.E’ la prima volta che vedo Irena nuda.
Un corpo giovane,bellissimo,che in realtà immagino perchè l’acqua è troppo torbida.
Lunghe gambe che nemmeno l’acqua riesce a accorciare,piegate tanto da far affiorare le ginocchia,come i suoi seni bianchi,i capelli attaccati lungo il collo e le spalle che pure sono sollevate oltre il livello dell’acqua.
E’ come una apparizione ,un fantasma del passato,di un mio personale passato appena finito.
Non respira da tempo immagino,considerando il tempo di scoperta del cadavere del medico.
Ha la testa reclinata su un piccolo asciugamano lì sotto,gli occhi chiusi e una vistosa ferita sanguinolenta sulla spalla sinistra che si stà rapprendendo.
Le labbra sbiancate,deve aver cercato di pulirsi la ferita da sé,in casa,protetta tra le sue cose,luccica nella ferita quella che risulterà essere la parte mancante del coltello di Judd.
Mi siedo sul tappetino e la osservo,a lungo domandandomi che dolore può aver provato sapendosi feroce suo malgrado.
Non posso toccarla,non x il dovere professionale ma soltanto perchè non posso violare nemmeno con i polpastrelli questo corpo che voleva tendere alla perfezione.
Non l’ho mai toccata prima,non lo farò adesso,mi sembrerebbe di profanarla.
Quanto può aver lottato ,i segni che lasciava sui quei corpi straziati rappresentavano una sorta di rivalsa del bene,dopo aver esercitato il male.
Mi volto , comincio a lacrimare, istintivamente verso lo specchio sul lavandino,le mie lamette,la confezione aperta..
Mi sollevo dolorante,mi avvicino allo specchio e conto le lamette rimaste.
Ne ha prese due,x esser certa che se la prima le fosse caduta x debolezza ,ne avrebbe avuta un ‘altra.
Nella superficie liscia vedo che una lametta è rimasta sul bordo smaltato di bianco della vasca.
L’altra la troverà la scientifica sul fondo.
Non le è servita,la ferita di Judd doveva averla già indebolita..
Quando prendo il cellulare per digitare il numero di Scully ,vedo solo uno schermo confuso,liquefatto.
Scully mi risponde dopo mezzo squillo.




FINE

A new page 2

I said it and I made it...Again.I created a new page for my blog and I hope it will have a long life.There are yet many things to do,but I'm working on it.For now it’s a archive of italian fanfiction written by my friends,but very soon they will translate in english.

So welcome to Moondust page ddwatchers.