5.07.2009

Snowy day ff - I parte

Autore:XFaddicted07
Titolo:Snowy day
Fandom:X Files
Spoiler:The End,The Beginning
Rating:shipper, Mulder /Scully alternate POV
xxxxxx
D.C.
8:55 a.m.
27 gennaio

“Sono previsti almeno 6 pollici di neve e nelle ore notturne di oggi, il calare della temperatura potrebbe aggravare la situazione per la strade della capitale...”.
Abbasso il volume della radio in auto,il mio respiro si condensa contro il parabrezza,le strade sono totalmente imbiancate e rallentiamo tutti,noi pazzi che abbiamo deciso di andare comunque a lavoro in auto, questo mercoledì.
Ho dovuto usare la mia carta di credito per togliere il ghiaccio dal vetro esterno del cruscotto.
E il motore ha stentato ad avviarsi nel parcheggio.
Non posso evitare di andare al HQ stamane, c’è il meeting da Skinner, riguardo il caso Haley.
E Scully è già arrivata,le ho telefonato per sapere se aveva trovato difficoltà nel prendere l’auto e mi sono offerto come autista,ma era già nel seminterrato,alle 8 precise.
E la situazione peggiorerà secondo i meteorologi.
Un tizio abbandona l’auto ai lati della strada e da qui al J.E.Hoover mancherà mezzo miglio…beh potrei...
Decido di seguire l’esempio del guidatore della Chevrolet nera e mi accosto a sinistra.
Quando scendo dall’auto, le scarpe affondano nella neve fresca e gelata.
Ritarderò, ma almeno arriverò,e in serata forse gli spazzaneve municipali avranno sparso il sale.
Rabbrividisco nel mio cappotto, ho dimenticato i guanti.
Poteva andar peggio…Almeno stavolta eviterò di infiltrarmi in un’associazione di terroristi e farmi rompere il mignolo per dimostrare la mia lealtà.
Con questo freddo sento una sorta di dolore sordo al dito,come se dovesse ricordarmi gli inconvenienti di esser stato sotto copertura.
Comincio a camminare verso l’ufficio,girandomi soltanto una volta a guardare la mia auto, che intanto comincia ad esser ricoperta da fiocchi leggeri.
Alcuni ragazzini giocano tra loro e si tirano palle di neve,la strada ormai è in loro possesso.
La scomodità per loro non esiste.
La capitale innevata è uno spettacolo deprimente.
Non amo i disagi e questa città sembra sempre esserne colpita inavvertitamente.
Quando Sam scorse la neve la prima volta,al riparo,dalle finestre della nostra casa, alzò le manine verso il cielo,come per proteggersi,era in braccio a mia madre,davanti la finestra appena velata di condensa.
La neve comincia a bagnarmi i capelli,mi stringo nel cappotto,ma posso vedere l’edificio.
Mi alzo il bavero.
Ancora non faccio fatica a camminare,ma sento scricchiolare la neve sporca sotto le scarpe.
C’è un silenzio irreale,posso udire le voci di chi incrocio in strada.
Cercano tutti di affrettarsi, ma è inutile.
Dal cielo la bambagia congelata cade, delicata e incurante.

Xxx
Seminterrato
Poco dopo

-Mulder!-mi accoglie così, con lo sguardo preoccupato Scully, sollevo le spalle e cerco di sorriderle, devo essere in uno stato pietoso, perchè lei si avvicina e comincia a far cadere la neve dai miei capelli.
Percepisco il suo profumo, mentre mi passa le dita delicatamente tra le ciocche, non completamente zuppe.
Mi fa sentire a casa questa sua familiarità, la sua preoccupazione mi dà l’indice del suo avermi a cuore.
-Non potevi venire in metropolitana?Le strade sono divenute impraticabili?-si asciuga le mani una contro l’altra, anche per riscaldarle, la neve che ho inavvertitamente trasportato all’interno è diventata liquida.
-Scully ormai quasi tutti sono diventati pedoni…Ho lasciato l’auto a mezzo miglio da qui.-le rispondo, togliendomi il cappotto e battendolo, prima di appenderlo al gancio dietro la porta.
Creo una nuvola di freddo e acqua che galleggia per un istante nell’ufficio.
-Mulder non puoi rimanere così, ti ammalerai…-il suo tono è tra il divertito e il preoccupato.
Mi dà le spalle, per prendere qualcosa nella sua borsa.
Alcune monete le tintinnano in mano.
-Hai ragione, ho un cambio nell’armadio…-e mi allento la cravatta fino a toglierla, sistemandola sullo schienale della mia sedia.
-Cambiati in fretta, abbiamo tempo per un caffè bollente e poi dobbiamo salire…-mi informa, mentre va a prenderci la bevanda calda.
Prendo un completo blu, una camicia bianca e qualcosa di biancheria intima che tengo sempre qui, nel mio armadio a muro, è accanto al suo, sembro ritornato in Accademia, armadietti vicini...
Perchè c’è il suo profumo qui dentro?
Mi siedo e mi tolgo scarpe e calzini bagnati, lasciando spalancata l’anta piccola, il linoleum sotto le piante dei piedi mi sembra caldo e confortevole.
I calzini asciutti sembrano la cosa migliore di oggi.
Sempre dopo gli occhi di Scully.
I pantaloni non sembrano essersi bagnati, per cui li tengo, la giacca e la camicia no, la camicia mi si è tatuata addosso, forse quando ho attraversato l’atrio, sotto la pensilina gocciolante.
Scully ritorna sorseggiando il suo scuro senza panna, e poggiando il mio caffè sulla scrivania.
-Hai il naso rosso.-osserva, guardandomi leggermente divertita, oltre la sua tazza fumante.
-Fa freddo, Scully, le estremità tendono a perdere flusso sanguigno, sei un dottore, dovresti saperlo, merda…-.
-Che c’è?-
-Non riesco a sbottonare la camicia.-sbuffo impaziente, il gelo mi ha bloccato le dita, mi sento un idiota.
-Aspetta, farò io.-poggia la sua tazza e si avvicina a me.
Percepisco il suo calore arrivare, il suo alito rovente contro il petto, mentre mi aiuta.
Rabbrividisco.
Sento i peli del petto sollevarsi in beatitudine.
-Ti raffredderai.-osserva materna,odio quando lo fa!
-NON ho freddo…-mi stizzisco appena.
-Davvero? Allora perchè hai avuto un brivido?-se ne è accorta?
”Interrogami e mettimi le manette, G-woman.”.
-NON è per il freddo…-puntualizzo, ma me ne pento immediatamente.
A questo, una goccia di gelo scivola dai miei capelli e le finisce sulle labbra, appena dischiuse, istintivamente l’asciugo con il pollice, fissandola negli occhi.
-Dobbiamo andare…-è turbata, non regge il mio sguardo.
Potrei leggere questa scena in un libro o vederla in un film, mi suonerebbe forzata, forse un sogno la legittimerebbe molto di più.
-Lo so. -stavolta rabbrividisco a causa della sua improvvisa distanza forzata.
Ma rimaniamo immobili, la camicia bagnata mi pende dalle spalle e lei la fa scivolare a terra.
Si volta e mi porge quella asciutta senza volgersi a me, anzi allontanandosi.
-Usa questo per i capelli. -e mi porge un ampio tovagliolo di carta che avrà preso in caffetteria.

Xxxx
Seminterrato
05: 13 pm

-E non abbiamo fatto neanche la pausa pranzo!- mi lamento, sbattendo il file del meeting sulla scrivania.
-Non è la prima volta, e quando c’è il Direttore finisce sempre così. -mi riprende lei.
-Farò meglio a tornare all’auto, spero di ritrovarla, altrimenti chiamerò un sanbernardo per scovarla, sotto il cumulo di neve che si sarà creato!-sono accigliato, mentre lei è serena come un cherubino a Natale.
-Mulder ti accompagnerò io alla tua auto, la mia è parcheggiata nel garage, e le strade sono state sgomberate a tempo record. Andiamo?-mi tenta, già protetta dal suo cappotto, accanto alla porta.
Accetto la gentilezza e la seguo, addolcendomi.

Xxx
In strada

-Sei sicuro fosse qui?-
-Si Scully, sono sicuro…-
-E allora perché...-
-Scully ti prego, non infierire. -il paesaggio è tutto uguale, al buio, la corrente elettrica stradale è andata e le auto rimaste in strada sono tutte ugualmente ricoperte di neve.
Finalmente riesco ad indicarle dove fermarsi.
Ho riconosciuto l’idrante di riferimento che mi ero fissato in mente stamane, è completamente invisibile, ma è lui.
DEVE essere il mio idrante.
-Ci siamo, Scully, fammi scendere!-
-Aspetta!-e ferma la sua auto lentamente.
Scendo, mi dirigo verso la mia auto, apro lo sportello, e metto in moto.
Cerco di avviare il motore, una due, tre volte, niente.
Mi appoggio al volante con la fronte e mi risollevo battendo tre volte i palmi sul volante.
Dal finestrino gelato riesco a scorgere l’auto di Scully.
Ridiscendo e chiudendo le serrature, dopo almeno due imprecazioni, risalgo nell’auto di Scully.
-Morta. Debbo chiederti di accompagnarmi a casa…-faccio mesto.
-Mulder vieni da me, ceneremo e poi chiameremo un taxi…-.
Accetto con un cenno del capo, ho bisogno di calore, stasera.
Beh…non solo stasera…E la neve non c’entra.
-Non illuderti…Nel mio oroscopo di stamane, la luna consigliava:’aiutate gli amici in difficoltà e vi sentirete felici.’-.
-Uhu, non so se ti senti felice ad aiutarmi, ma io lo sono. E poi, da quando in qua TU dai retta agli oroscopi?-.
Lascio decelerare la mia frase, e il mio cuore, nell’abitacolo.
Lei non risponde.

Xxxx
Scully’s house

-E dunque c’è un rimedio?-Scully, rossa di rabbia in viso, si rivolge gelida al suo portiere, io me ne sto appoggiato contro la parete, nella hall dell’edificio ed aspetto i risvolti della situazione, con le mani nelle tasche del cappotto.
Le mie nocche hanno iniziato a striarsi di sangue, ho la pelle delle dita spaccata.
A quanto pare i riscaldamenti non funzionano perchè sono andati in tilt a causa dell’iper-consumo, la caldaia si è guastata nel pomeriggio.
Tra urla varie dei suoi vicini alterati e tutti riuniti intorno al povero uomo, capisco che l’assistenza è stata chiamata, ma che non verrà.
Ridacchio in me, avevo bisogno di ‘calore’ stasera.
-Andiamo Mulder!-schiuma lei, e io obbedisco, lasciando gli altri a protestare vanamente.
Entriamo in casa e lei si dirige al telefono, mi tolgo il cappotto e mi guardo intorno, c’è della legna nel cesto accanto al camino, con lo sguardo la interrogo, mentre è in piena conversazione di protesta con il proprietario della casa e mi accenna un sì, mentre si lamenta con quello.
Mi inginocchio e comincio ad accatastare legna, prendo un lungo fiammifero, lo sfrego e accendo un pezzo di giornale che poggio sui piccoli ciocchi.
Intanto lei arriva al litigio e poi repentinamente chiude la conversazione.
Si libera del cappotto anche lei e si aggira nella stanza, camminando nervosamente.
-Niente da fare, dice che fino a domani rimarremo senza riscaldamento!Non è possibile!- gesticola incredula, aprendo le braccia un paio di volte.
-Scully intanto hai questo…-e indico con la testa il fuoco che comincia a crepitare dal camino.
-Si, ma non è lo stesso. Non ho un camino in camera da letto e tanto meno nel bagno…-vinta, si siede sul suo divano.
- È vero, ma puoi sempre dormire qui, stanotte. -le suggerisco, fingendo disattenzione.
-Sul divano?-
-Io lo faccio sempre e ti assicuro che…-mi interrompe sorridendo.
-Si, sì, Mulder conosco le tue abitudini.-.



Xxxx
Dopo cena

-Scully, hai cucinato il miglior tacchino surgelato che abbia mai assaggiato…-Siamo vicini di tavolo da caffè, davanti il suo divano, io seduto sul parquet e lei sulla poltrona.
-Eri affamato, avresti ingurgitato qualunque cosa. -fa lei, risplendendo alla luce delle fiamme.
-Cosa hai alle mani?-mi domanda, mentre si alza per pulire la tavola improvvisata, in bilico tra piatti e posate.
-Niente, credo il freddo abbia acuito il problema al mignolo e non solo, -rispondo, osservandomi con attenzione le piccole ferite.
Entra in cucina e mi lascia solo, qui a pensare quanto sia incredibile che voglia dividere con me il suo tempo libero, poi…
-Prendi questa, -e mi lancia un flacone di crema idratante che ha preso in cucina.
Ne prendo poca nel palmo e inizio a spalmarmela sulle mani.
-Mulder, in che condizioni sono le strade?-mi chiede dall’altra stanza, dove è rientrata.
-Non so, ma debbo chiamare il mio taxi. -finisco di spalmarmi la crema e annuso che odore mi ha lasciato sulle mani.
Alzandomi da terra, mi avvio al telefono e compilo il numero.
Dopo un solo squillo mi risponde una voce metallica.
Ascolto attentamente.
-Perfetto. -e riattacco.
-Tra quanto sarà qui?-mi chiede Scully, mentre ravviva il fuoco, ha spento qualche lampada e il rosso dei suoi capelli è così intenso, come le fiamme...
-Mai, Scully. Hanno sospeso le corse per stasera, preferiscono rimetterci qualche migliaio di dollari, ma almeno non romperanno i loro fottuti taxi a causa del ghiaccio, che ora ricopre le strade cittadine!-sbotto.
-Adesso si sta esagerando con questa storia!-.
-Prova l’altra compagnia…Anzi lascia stare, rimani a dormire qui, invece. -il suo tono è incolore, gentile ma incolore.
-Cosa?-
-Mulder, vuoi andare a piedi fino a casa tua?Congelerai!-.
-Hai ragione, sarebbe una stupidaggine andarsene in giro con questo tempo. -mi avvicino alla finestra, la neve non ci dà tregua.
Rimanere qui, con lei…
Posso permettermi questo lusso?
Me lo merito?
-Di questo passo rimarremo bloccati anche domani, dà un’occhiata, Scully, -le scosto di più la cortina di stoffa per permetterle di contemplare la strada, quando mi raggiunge non mi rivolge lo sguardo, rimanendo incantata dallo spettacolo esterno.
Non passa nessun mezzo e la neve sporca è ammonticchiata sui marciapiedi e sulle strade, mentre quella fresca ha coperto di nuovo l’asfalto.
Strade vuote, l’unico movimento è dato dal candore che scende placido.
-Dove dormo?-la imploro, con un’aria da cane abbandonato, appoggiandomi sulla sua spalla con la testa.
Scully sorride, è uno spettacolo speciale, tutto per me.
Le sorrido di rimando e la fisso intensamente, spero non si accorga di cosa metto nei miei occhi.
-Divano?-mi tenta gentile ed accetto con un cenno del capo.



Xxxx
Più tardi

-Scully, devi prestarmi uno spazzolino pulito…HEY?!-a questa mia richiesta va via la luce del bagno.
Rimango interdetto, nei pantaloni della mia vecchia tuta che ho scordato qui, non mi ricordo quando, ed una sua felpa blu, troppo grande per lei.
-Mulder?E’ andata via la corrente. -la sua voce, calma, arriva dalla camera da letto.
-Si, hai candele da usare?-le domando, mentre a tastoni, esco dal bagno e mi dirigo verso il salotto…la retta via,agente speciale.
-Credo di si, aspett …-
TONF!
Scully mi arriva contro, non si aspettava di trovarmi qui.
-Aspettami qui Mulder, non ti muovere. -mi ordina piano, io la tengo tra le braccia, è morbida, piccola, calda, profumata.
Il suo respiro ancora più caldo.
La tengo appena, ma lei non si sposta,’non sei tu la mia prigioniera,è vero il contrario’.
Sussurro un ‘si’ delicato come le sue dita contro le mie braccia.
Un istante che non passa mai, un secondo sempiterno, ma lei è andata via.
Ascolto rumori attutiti, appoggiato contro la parete del corridoio.
Mi passo una mano tra i capelli, cosa mi è saltato in mente?
-Mulder?-la vedo arrivare con una fiammella tra le mani.
-Sono qui, -“come sempre, per te”, penso solamente.
-Non mi sono mosso…-
-Mulder…ti ho acceso un paio di candele, le ho lasciate sulla mensola del camino.Buonanotte. -taglia corto lei, oltrepassandomi senza guardarmi,la luce fioca le incornicia il viso.
Il suo volto è così pallido e tenero.
-E il mio spazzolino?-le indirizzo dal mio buio personale.
-Ne troverai uno nell’armadietto dei medicinali. Ti accompagnerò per farti luce…Saresti capace di far cadere tutto lì dentro.-.
Ci dirigiamo insieme, di nuovo verso il bagno.
Sembra che tutto tremi qui.
-Scully ?E la tua torcia di ordinanza?Puoi lasciarmi la candela e tu prendere quella. -le propongo, solo per prolungare la nostra vicinanza.
-È nel borsone in camera, comunque avrò bisogno della candela per tirarla fuori di lì.-.
Bingo Scully!
-E allora facciamo così, prima tappa del tour notturno in bagno e poi IO ti riaccompagno in camera per la torcia, che dici?-.
-Ok, Mulder. -sospira lei.
Mentre disimballo lo spazzolino, le sorrido.
-Dai Scully, ci siamo trovati in condizioni peggiori a causa del buio. -inizio a spazzolarmi i denti, divertito.
-Oh già, ma lì c’erano gli insetti assassini, ti assicuro Mulder che ho passato lo sterilizzante non meno di due giorni fa. -possiamo ora ridere di questo?
Mi risciacquo la bocca tre volte e quando mi asciugo, alzo la testa e la sorprendo a guardarmi.
-Cosa?Da medico vuoi suggerirmi come usare correttamente lo spazzolino?-sorrido spocchioso.
-Non credo tu voglia suggerimenti al riguardo. -e alza il sopracciglio, stimolata.
-Perché mi stai fissando allora?-mi avvicino a lei sempre di più,la luce ondeggia sotto il mio respiro.
-Perché sei l’unica cosa illuminata qui dentro. Andiamo a cercare la mia torcia. -e si volta per uscire dalla stanza da bagno.

Xxx
Ancora più tardi

Mi giro da un fianco all’altro, sul suo divano, decisamente è troppo piccolo per me!
Ma sono passate almeno due ore da quando l’ho aiutata a cercare la torcia, e le candele qui si sono spente.
L’unica luce la offre il camino.
Fisso le lingue di fuoco, immaginando che…
-Mulder?-la sua voce assonnata mi raggiunge improvvisamente.
Non sapevo che guardare intensamente le fiamme potesse esaudire i desideri più lascivi!
-Si?Non dormi?Che c’è?-le chiedo premuroso, ma dentro di me mi maledico, sono troppo esposto con lei stasera.
-Fa freddo di là, qui come te la passi?-è avvolta in un plaid azzurro, spuntano i piedi coperti da spessi calzini bianchi e la testa dai capelli spettinati.
-Sistemati qui, è caldo, -e mi alzo, il piumino che mi ricopre lo tengo sollevato per far stendere lei, è a casa sua, dopo tutto.
-No, Mulder, non c’è spazio per entrambi. -si siede, coprendo uno sbadiglio con la mano, sul bracciolo del divano, io rimango seduto e scoperto.
La guardo con fare interrogativo. Aspetto che decida cosa fare di me e lei, stasera.
-Pensavo che…-esita,
-Si ecco, se tu…se fossimo in due nel letto, potremmo riscaldarci a vicenda. -ed abbassa la testa, fissando anche lei il camino che ho finto di non perdere d’occhio da quando è arrivata.
-Stai attentando la mia virtù approfittando del tuo grado, agente?-incrocio le braccia sul petto e la osservo malizioso.
-Dai Mulder, vieni di là…-mi prende per mano e mi trascina in camera.
Mi sento le gambe deboli.
Ingoio vistosamente, tanto non può vedermi.

Xxx

Deve sentire parecchio freddo, io invece sto soffocando.
Si è rannicchiata contro di me, e il suo respiro regolare mi suggerisce che finalmente è riuscita ad addormentarsi.
Il chiarore del camino non lo scorgo più, forse si è spento.
Sono nel suo letto.
NEL SUO LETTO!
Mi sento incollato al materasso.
Sto cercando di distrarmi ricordandomi i particolari più agghiaccianti del file Haley, ma mi sembra che tutto conduca a Scully, nuda, che mi carezza i capelli coperti di neve.
Mi sento come in una fiaba, la fata buona del nord è a letto con me e io sono Leone codardo.
E lei dorme, io fingo di dormire, tengo un braccio sotto il suo guanciale, e lei è a cucchiaio contro il mio petto, i suoi piedi toccano le mie ginocchia piegate verso il suo riposo.
L’altro mio braccio è teso lungo il mio fianco, non posso addormentarmi, è impossibile che lo faccia, e altrettanto impossibile che perda il controllo sulla situazione!
Posso rilassarmi, posso addormentarmi con lei contro di me?
Secondo quale karma debbo subire tutto questo?
-Mulder?-è sveglia, cazzo!
-Uhm…-rispondo, falsificando il mio stato di veglia.
-Oh scusa, dormivi?-la sua voce mi arriva soffocata dalle coperte in sovranumero.
-S…si, tu no?-e mi allontano da lei, ma lei indietreggia, ora il suo fondoschiena è contro una parte di me che cerco da svariate ore(anni?) di tenere a bada quando mi sta intorno lei.
-Perché ti allontani?Non senti freddo?Hai avuto incubi?-precisa lei, come uno sparo notturno.
-No, no, è che…Scully, sono imbarazzato per…-.
-Per cosa Mulder? E’ solo una situazione di emergenza. -lei ha una voce dal tono strano…
Raccontalo a qualcuno che risiede più in basso, dottoressa.
-Si, beh, certo che…-
-E poi Mulder… noi siamo amici, per me ora sei come un’enorme borsa d’acqua calda.-.
CAZZO!
L’ha detto sul serio?
Ha detto davvero ciò che ho ascoltato?!?
-Beh, non è lusinghiero da sentire, Scully…-faccio sarcastico e ferito.
-Non dirmi che il tuo ego maschile a quest’ora è ancora all’erta?-.
Lo chiama così lei?
-Non esattamente il mio ego, Scully. -vagheggio qualche idiozia da proporle, ma non ne trovo di convincenti.
Lei si sposta, dandomi finalmente il volto, ma al buio non posso dire se rida di me.
-Mulder...-
Mi carezza con la mano destra la guancia, siamo distesi l’uno dinanzi l’altro, entrambi sui rispettivi fianchi e io sono gelato.
Piroetto, dandole la schiena.
-Scully…cerca di dormire adesso…-è tardi, dovrò andare dal Mago di Oz per farmi dare il coraggio domattina.
La sento arrivarmi alle spalle, stringersi contro di me, facendo scivolare le braccia delicate intorno al mio corpo, stringendomi in vita, questo è troppo.
-Scully smettila!-il mio tono di voce è più alto di quanto intendevo.
Rimane freddata e mi domanda lentamente.
-Io…-
-Scully!-mi volto verso di lei, sono furioso adesso.
-Chi credi che io sia? Un ectoplasma non dotato di corpo?-bofonchio arrabbiato contro le pareti di stoffa.
Non risponde, mi sollevo dal letto, trascinandomi le coperte, sono in piedi accanto al letto.
Lei si è sollevata su un gomito e mi scruta come se fossi pazzo.
Le poche candele ancora accese mi devono far sembrare un mostro che sta per farsi esplodere la testa.
-Cosa c’è Mulder?-è soavemente scema o cosa?
-Beh…-mi risiedo sul letto, ma senza infilarmici di nuovo.
-Scully, credo che non sia una buona cosa che noi condividiamo questo letto, freddo o non freddo. -mi ci vuole una pausa, poi riprendo,
-Tu sei la mia collega, la mia migliore amica…ma tutto questo non fa di te un essere asessuato e tanto meno rende ME una ‘borsa d’acqua calda’!-.
Lei si solleva lentamente, e mi attacca.
-Ho freddo così. Hai intenzione di scaldarmi o di farmi gelare?-wow… ha il tono di una mistress parecchio nervosa di un porno che vidi per sbaglio, una volta sola.
O forse due? Mmmm.
FINE PRIMA PARTE