5.19.2009

Snowy day II parte

Autore:XFaddicted07
Titolo:Snowy day
Fandom:X Files
Spoiler:The End,The Beginning
Rating:shipper, Mulder /Scully alternate POV
II Parte
xxx
Rimango basito, senza aggiungere una sola parola, la ricopro con il suo piumino.
Dopo due ore di marcia solitaria sotto la neve, sono finalmente a casa mia.
Di nuovo zuppo, e con la dignità che mi cola via dai vestiti gelati.
Credo che mi accrediterò nelle liste degli eunuchi disponibili in Occidente…
Ha ragione, sono solo una ‘borsa d’acqua calda’ per lei.
Ora il mio ego maschile è davvero ko.

Xxxxx

8:55 a.m.
Mulder’s apartment


“Si può dire che questa è l’estate più afosa per la capitale,e ancora la temperatura aumenterà ,passando nelle ore più calde ad un tasso di umidità percepita del 70% con gradi 85°F..”

Spengo con il telecomando la tv , rimango sul divano ,i resti della cena cinese sul tavolino basso.
Mi passo una mano sul collo madido di sudore e sbuffo.
E’ il 4 luglio più caldo che posso ricordare,da quando vivo a D.C.
A Marta’s Vineyard c’è un vento piacevole in questo periodo.
Posso sfuggire all’afa ,magari andando in piscina ,ma la troverò affollata certamente.
Alle nove del mattino già non si respira.
Ho spento il condizionatore per un rumoraccio che non mi ha fatto dormire, l’acqua del mio materasso sembrava bollisse,mi sono spostato in salotto,aprendo tutte le finestre dell’appartamento per far circolare l’aria.
Mi sono scolato acqua ghiacciata,finendo anche la scorta di cubetti di ghiaccio.
Mi sollevo dal divano di pelle ,mi disfo della t-shirt appiccicosa e torno in camera per riattivare il condizionatore.
Maledetti comandi inutili.
Cool, cooler, se esistesse Iced Hell lo selezionerei!
Spingo ‘on’ sul pannello laterale dei comandi e rimango in attesa del refrigerio.
Che non arriva.
Al diavolo!
Provo di nuovo, stavolta assestando un pugno sul pannello frontale.
Nulla.
Morto.
Morirò anche io, non sopravvivendo al calore del pomeriggio, se rimango in questo appartamento.
Maledicendo il padrone di casa, mi infilo sotto il getto di acqua gelata della doccia, ma rischio certamente di diventare un mollusco, o Fluke man, se rimango qui sotto, per tutta la giornata.
Debbo escogitare una soluzione.
E in fretta.
Posso rifugiarsi allo Smithsonian, lì funziona sempre l’aria condizionata.
Macché, giorno festivo, il museo è chiuso.
Scarto l’ipotesi di dover passare la giornata in ufficio, visto che il Consorzio l’ha mandato in cenere soltanto pochi mesi fa.
Finora.
Scully…
Il suo appartamento sicuramente ha un condizionatore più decente del mio!
Ancora gocciolante, nudo, compongo il numero della mia collega in automatico sul cordless.
Il calore del mio corpo naturalmente risale, l’acqua è già evaporata sulla mia pelle.
-Sono io, -dico, senza nemmeno attendere che lei dica pronto.
-Mulder, che c’è?-ha un tono rilassato.
-Scully, che intenzioni hai per la giornata?-le chiedo speranzoso, passandomi la mano libera sul petto che già gronda di nuovo sudore.
-Sto andando a fare un pic nic.-mi risponde Scully, come se fosse quel tipo di donna che normalmente si concede una gita.
-Pic nic?Scully … dove?-sono travolto dalla semplicità di lei.
-All’Orto Botanico. -stavolta il tono di lei mi suona infastidito.
Capisco di averla colta in un momento di relax e con tutta probabilità glielo sto guastando.
-Ho capito, Scully. Passa una bella giornata. -e so che ho messo nel’bella giornata’ una coda di rammarico talmente appariscente che la buona educazione di Scully lo noterà, non posso dire di starla impietosendo, ma…
-Mulder, ma che è successo?-mi chiede con una lieve preoccupazione, -Ci sono novità?Hai sentito Skinner?Kersh?-.
-L’unico X files rimastoci ora è capire perchè continuo a pagare l’affitto per questo schifo di appartamento, il condizionatore è partito…-faccio sconsolato.
-Oh, Mulder…-sbuffa quasi divertita lei, -Se ti va di accompagnarmi, ho preparato troppa insalata di pollo e…-
-Grazie Scully! Sarò da te tra un’ora!-e riaggancio, grato di poter stare con lei.
Mi vesto in fretta, lasciandosi i capelli bagnati, mentre indosso un jeans sdrucito e una t-shirt grigia.

Xxxx
U.S.Botanic Garden

Il chiasso dei bambini e delle famiglie ci avvolge come una folata di vento caldo.
Tra le piante secolari e gli scrosci dei ruscelli, abbiamo trovato una pietra abbastanza ampia e sollevata per poterci ospitare.
Scully si e’ distesa, indossando i suoi occhiali da sole e tiene le braccia sotto la testa.
La frescura delle piante è piacevolissima, mi guardo intorno divertito da come un semplice giorno festivo porti tranquillità.
Il caldo qui è più sopportabile.
-Scully, hai avuto un’ottima idea a venire qui.-.
Lei annuisce con un verso lento e non continua la conversazione.
Capisco che voglia starsene tranquilla e allora comincio ad esplorare.
Naturalmente parto da lei, Scully.
Indossa un top bianco e un paio di jeans blu, ai piedi ha sandali di pelle nera.
Mi chiedo se avverta il calore, la regina di ghiaccio può presumibilmente soffocare di calore?
Si è portata dietro, e si e’ spalmata, con calma irritante, una lozione solare dal profumo di albicocca e ormai qui intorno il fiore più profumato è lei.
La guardo con avidità, controllando il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente, poi la individuo.
Una goccia di sudore sul collo di lei, scivola indolente fino alla spalla.
Mi chiedo che sapore abbia sotto la mia lingua assetata.
-Mulder?- cosa? Da quando Scully sa leggere nel pensiero?
-Si?-
-Hai mai pensato a come sarebbe vivere in un paese sempre caldo?-mi chiede lei, sollevandosi sugli avambracci ed incrociando le gambe.
Si è tolta il cappello di paglia che indossa e se lo sventola davanti il viso.
-Beh…immagino sia piacevole…- Le sue efelidi sono ravvivate.
-Tu sei il tipo a cui piace vivere in mezzo alla folla, -lei evita di completare la frase con il pensiero’per sentirti più solo’,immagino,cambiandolo con,
-Io immagino un paesino in Messico dove l’unica occupazione sia andare in spiaggia e fare il bagno.-.
-Scully, in realtà stai desiderando di tornare ai tempi della tua infanzia, trascorsa nelle basi navali.-.
-Ti prego, Mulder…Lasciati andare. -e si riabbassa, risistemandosi il cappello sul viso delicato.
Le verranno le lentiggini dappertutto…considero, ingurgitando il pallore latteo di quella pelle traslucida.
Viva.
E’ viva, ed è accanto a me.
Xxx
Più tardi

-Ciao Cathy, sì, ma guarda il caso, a volte…-la voce di Mulder mi arriva tra le nebbie di un leggero assopimento, dovuto alla calura estiva.
Sollevo appena la testa, ed oltre gli occhiali da sole, lo individuo.
-No, non potrei mai…Dimenticare quello che abbiamo combinato?!-la risata di lui è talmente aperta che batto le palpebre,forse sto sognando,sotto il fresco ,offerto dalle piante dell’orto botanico.
Indiscutibilmente, egli non si sta rivolgendo a me, bensì ad una certa …Cathy?

Chi è Cathy?

Mi volto leggermente per avere una visuale migliore, ma senza farmi scorgere da lui, inquadro la figura imponente di Mulder, unita nella visione, alla figura snella di una donna, alta come lui, dai capelli corti, neri, e dal sorriso contagioso.
Loro sono in piedi, accanto alla pietra, dove sono ancora adagiata, ma il fogliame di una palma mi impedisce di essere considerata.
Il caldo diventa improvvisamente più soffocante.
Non riesco ad udire la voce di Cathy, ma sembra ci godano a chiacchierare.
Si allontanano appena, seguire le parole di Mulder diventa più difficoltoso, lasciata in disparte, posso cogliere solo tratti del loro discorrere da amiconi.
Mediante una disposizione delle piante, però, se vogliono ombra, dovranno per forza starmi quasi alle spalle.
Potrò continuare ad origliare.
Mulder pensa che io sonnecchi ancora, meglio non fargli cambiare idea, allora.
Oltre le fronde fresche, ho un ampio spazio di ascolto.
Li vedo spostarsi lentamente, si sorridono, Mulder aspetta che Cathy sollevi la borsa voluminosa che ha poggiato a terra, per salutarlo ed abbracciarlo, e lei lo segue, per sedersi vicini tra loro, poco distanti da me.
-E quando?-le chiede Mulder, sollecito e attento.
Le risposte di Cathy si perdono a causa del suo tono di voce, tenuto basso.
-No…Sì lo sono stato, ma è andata male…Diana…-e qui Mulder dice qualcosa che si perde, quando un bambino passa piangendo,tenuto per mano dalla madre.
-Ti ricordi di lei?!Sì, sì l’ho saputo poi, è di nuovo a D.C.-il frignare lontano mi ruba altri elementi udibili.
-Credi?Non lo so, ho sempre pensato che una donna ideale non esista…Non sono ...Non lo sono mai stato…Dovresti saperlo. Ma a volte credi che un incontro possa cambiarti la vita, e forse è solo un’illusione che costruisci per difenderti dagli altri brutti incontri avuti o che avrai.-.
Ingoio a vuoto un paio di volte, ho la gola arsa, ma preferirei dannarmi, piuttosto che muovermi per cercare una bevanda fresca dal cestino.
Cathy gli ha chiesto se fosse sposato, evidentemente, perchè lei lo è?
Oppure no?
-Lo so, e so anche che trovare qualcuno è importante. Ma stavolta credo di esserci vicino. No, lei non lo sa, no, non è solo una collega stavolta, è molto di più…-Mulder ridacchia da scemo, poi continua.
-Sei così curiosa, dimmi di te, invece.-
Mulder il gentiluomo, sposta l’attenzione sull’interlocutrice, per riparare i propri segreti.
Mentre Cathy espone sé stessa, mi mordo il labbro inferiore, in dispetto al fatto che non posso intenderla.
E poi Mulder ha raccontato cose interessanti, che vanno passate sotto un attento scrutinio.
Chi,’cosa’ non era una collega ’stavolta’?
Che cosa ha voluto intendere?
Di nuovo Mulder, la voce piena di attenzione.
-Amore…non lo so se è amore,so solo che mi fido di lei,che potrei fare tutto per lei,accidenti Cathy, sei sempre riuscita a farmi dire tutto!E’ una persona che mi ha cambiato nel profondo,come mai nessuna prima. –un’altra risata di lui.
-Si, sì io vivo sempre di emozioni, ma a volte è necessario sublimare le emozioni…Non potrei mai dichiararmi apertamente…Non è sposata…Per chi mi prendi?Allora non so se mi ricambia, ecco tutto!-stavolta il tono di lui sembra leggermente preoccupato.
-Il coraggio non basta, la rispetto troppo per metterla in imbarazzo…O imbarazzare me stesso…di fronte ad un rifiuto …non mi andrebbe stavolta…Sono troppo vecchio per certe cose…-.
Questa Cathy è davvero abile nel farlo aprire.
Debbo forse sorbirsi le confessioni di un Mulder innamorato …e di chi poi?
Se non è una collega, IO sono esclusa.
E la gelosia per lo sceriffo in Texas?
Bisogna escludere Diana Fowley, almeno c’è da sperarlo, egli ha dichiarato di non poter commettere due volte lo stesso errore…
Quindi?
Chi frequenta Mulder?
Con chi si vede?
Da chi si fa consolare dopo la fine nel fuoco degli X Files?
Ha incontrato qualcuna che lo porterà per sempre via da me, cosa importa questo a lui …o forse è meglio dire QUANTO importa questo a me.
Mi distolgo dall’ascolto nuovamente e comincio a calcolare chi può aver incontrato Mulder.
Ci sta provando con la stessa Cathy?
C’è forse una nuova vicina?
Forse quando è stato sotto copertura in Delaware, si è dovuto vedere con qualche donna complice dei terroristi?
Mi vergogno fortemente, quando mi torna in mente come mi sono comportata l’inverno trascorso, quando c’era stata quell’ondata di freddo eccezionale.
E’ stata tutta colpa mia.
Buon per me che è ben educato.
Da lì, mi sono decisa ad abbandonare ogni idea di averlo per me.
E’ stato impossibilmente corretto con me.
Quella notte ero certa che avesse capito.
Io non sono stata capace di andare oltre.
Quando ha sbattuto la porta, andandosene ho capito che l’avevo messo in imbarazzo, insistendo a volermelo portare a letto.
Avevo contato sul fatto che l’attrazione fisica avrebbe potuto aiutarci entrambi a superare le nostre barriere, e invece lui si era sentito offeso, lui è l’uomo, il cacciatore, io invece l’avevo umiliato facendolo sentire preda.
Oppure non sono abbastanza attraente per lui, la battuta della ‘borsa d’acqua calda’ l’ha allontanato…
Dio, mi sto arrovellando il cervello, perdendomi altre preziose sue dichiarazioni…
-So che lei non potrà accettarmi, sono troppo ossessionato, eppure mi ha capito, si...non siamo mai usciti insieme… dovrei invitarla?Ha dei gusti così complicati…-.
Non è ancora uscito con questa nuova fiamma, è una cosa positiva, per mio vantaggio?
E a questa nuova amica, perché non le parla di me?
Perché non le spiega quanto è importante per noi stare insieme?
Gusti complicati?
Magari è una snob…
Gliel’ha presentata sua madre!
Ne sono certa…
Mulder ha avuto un appuntamento?
Forse più di uno.
Se Cathy continua così, le dirà anche orario e giorno in cui ha visto quella.
-Si, mi hanno tolto l’incarico, c’è stato un incendio…Non lo so, -la voce di Mulder diventa triste, condensa il suo dolore per la perdita degli x-files e non si affanna certo a nasconderla.
-No davvero!Non ho più nulla ora, da offrire ad una donna, non ho mai avuto molto …Lei ha cambiato me, non credo di aver avuto lo stesso effetto benefico su di lei! E poi chi vorrebbe uno come me ?-il rammarico di lui è denso, può essere quasi più pesante del calore estivo.
Mi affretto ad osservare che non ci siano donne in fila, nell’orto botanico,che udita tale affermazione,possano esser pronte ad alzare la mano per autocandidarsi.
Tutto tranquillo, per ora.
Dopo tutto quello che abbiamo condiviso, non mi ha detto ancora nulla?
Cosa aspetta, di lasciarmi una partecipazione di matrimonio sulla scrivania(quando avremo indietro l’ufficio, se mai l’avremo di nuovo).
Che tipo di amica pensa io sia?
Non sono degna di ascoltarlo parlare di un’altra donna?
L’amicizia tra noi non è così intima da permetterglielo?
Sono sempre stata convinta del contrario, se avesse avuto una storia, ero certa che me l’avrebbe confidato per prima.
Il problema era che ho sempre considerato Mulder intrappolato nei ristagni che ora sono più palesi nelle nostre carriere, o forse sono io che non penso l’amore argomento degno di considerazione nella mia vita?
Mi sono mai guardata intorno, oltre Mulder?
E’ il collega,l’amico. È la mia persona speciale?
Ha trovato la cura per il mio cancro, rimarrò legata a lui, per sempre, ovviamente.
Gli coprirò sempre le spalle.
Ma questo mi basta?
-E poi se anche potessi…Cathy,la mia vita è già abbastanza confusa…-Cathy lo sta’ intristendo,accidenti agli incontri con i vecchi amici.
-E pensi che potrei?-ora il tono di Mulder si è risollevato, diventando dubitativo.
Cosa gli ha proposto Cathy?
-Si sì certo, e mi raccomando, sentiamoci!-li odo salutarsi caramente, poi, Mulder torna accanto a me.
Fingo di dormire, il colloquio si è concluso, ma a me duole lo stomaco.
Attendo pochi attimi e poi con un finto sbadiglio, mi sollevo su un gomito.
-Ciao. -dico, fingendo un tono impastato.
-Ciao, -fa Mulder, sorridendomi,
-I fuochi d’artificio di stasera promettono di essere fantastici sai?-.
-Davvero?E come lo sai ?-chiedo, togliendomi gli occhiali da sole e fissandolo negli occhi, stramente più dorati che verdi.
-Me lo ha detto un’amica che ho appena incontrato. Cathy Glowperry, eravamo a Quantico insieme. -quindi lui ammette di aver incontrato casualmente Cathy, ma non può ammettere di essersi invaghito di una sconosciuta?
Lo vedo aprire un depliant e leggerlo con pigrizia, seduto con le gambe ciondoloni sul grosso masso.
-Davvero?-saccente ma misurata allo stesso tempo, non posso mostrargli la stizza che mi invade.
-Si, ora è andata a raggiungere sua madre, l’aspettava alla sezione piante esotiche, -risponde lui, sollevando la testa, e riparandosi gli occhi con la mano sinistra alzata.
La sua t-shirt si è appena macchiata di sudore sotto l’ascella ed intorno al collo.
-Abbiamo finito il tè freddo, vado a comprarne alcune lattine, ok?-si volta verso di me e si alza contemporaneamente, lasciandomi senza risposta, allontanandosi.
Quando torna, mi trova seduta, impettita quasi, sul masso.
Non mollo stavolta.
-Allora, Mulder. Siamo ad un punto fermo riguardo l’incendio nel seminterrato. -cominciare a parlare di lavoro può aiutare.
Mulder si limita ad aprire la lattina di tè, sorseggiandolo con la testa all’indietro, per poi bofonchiarmi un ‘umm umm’.
-Beh…immagino che ormai le nostre carriere siano alla fine, almeno nel Bureau.-.
Lui pacificamente socchiude gli occhi e si appoggia con la schiena al tronco della palma, rimanendo con la sua lattina in mano.
A volte dubito possa capire quello che dico!
-Mi stai ascoltando Mulder?-ecco la fatidica frase che fa perdere ad ogni donna, che sia amante, madre, collega, ogni tipo di attenzione nell’uomo a cui tenta di rivolgersi.
Mugugno in me di piantarla.
Non otterrò di più da lui, e invece continuo.
-Beh…Se vuoi raggiungere Cathy, fai pure. -sono irritata, non so davvero che mossa fare, con lui è sempre così, mi destabilizza,altro che donna fredda e intelligente.
Sono gelatina se penso a lui. Figurarsi se siamo insieme, litigando poi.
Odio esser debole.
Mulder cambia espressione, sembra chiedersi ‘che ci faccio io qui’?
-Perché vuoi andartene?-mi chiede, mentre io raduno le mie cose e le ricaccio nella borsa.
-Direi di si, non sono abituata ad intromettermi nella vita privata del mio collega. -tengo un tono di voce basso.
-Ma…Ma…-
-E smetti di balbettare!-faccio con falsa aria interessata.
-Scully ma che diavolo…Hai il ciclo?-è confusissimo.
-Ho sentito come hai parlato alla tua amica, quindi se io debbo essere il tuo ripiego per il quattro luglio, sai cosa penso?-.
-Ma che hai sentito?-ora è diventato vitreo.
-Viviti la tua vita e non intrometterti più nella mia!Questo era il MIO pic nic.E io non ho voglia di farmi cambiare la vita DA TE!-.
-Scully, farai meglio a calmarti, credo che il sole ti abbia fatto male…-.
-Il sole non c’entra.-


Xxxxxx
D.C.
Halloween’s night

“Si può dire che questo sia l’autunno più piovoso per la capitale, e ancora le precipitazioni aumenteranno, passando nelle ore prossime alla notte ad un tasso incrementale del 70%”

Siamo sotto la pioggia, appostati in auto, da almeno tre ore.
Con il fatto che non abbiamo più gli X Files, ci piazzano dove non serviamo.
La nostra missione da due giorni è seguire un tizio, e non voglio nemmeno sapere perché lo facciamo, o almeno l’ho dimenticato.
La radio gracchia scemenze, oltre all’allarmante bollettino meteorologico riguardante la pioggia.
Scully sbuffa.
-Ottantadue…-ridacchio, mentre fisso una goccia sul parabrezza, scivolare verso il cofano, incespicando sul tergicristallo inerte.
-Cosa?-lei mi suona confusa, distante.
-Sono a quota ottantadue…I tuoi sbuffi. Scully so che non siamo fatti per questo, ma…-.
-Non ho voglia di parlare, scusami. -e si china appena sulla radio, cambiando stazione.
“ si ovvio, è la teoria delle sliding doors…Cosa sarebbe accaduto se…!
-Conosco questa teoria, - affermo, sgranocchiando un seme tra gli incisivi.
-Mulder…-
-Cosa?Scusa non hai voglia di parlare, ma…-.
Scully sta esitando, l’ho capito da come ha pronunziato il mio nome.
-Hai mai conosciuto qualcuno…Speciale, qualcuno che credi possa aver influenzato la tua vita, tanto da renderti diverso?-mi domanda e mi guarda fisso.
L’unica luce esterna balena giusto sui suoi occhi intensi e attenti
su di me.
Potrei non risponderle, potrei scherzarci su e deviare il discorso.
Ma stanotte non mi sento un vigliacco.
Il mago mi ha dato il diploma di coraggioso.
-Intendi una figura che mi abbia influenzato sul lavoro, nella vita?-le domando,più per aiutarmi.
-Vita, sì vita…Ma quella sentimentale. -e mi abbandona con i suoi occhi.
Li abbassa.
-Intendi una donna?-ingoio il seme salato non senza difficoltà, so che ci stiamo infilando in una conversazione che potrà farmi o farci pentire di averla soltanto accennata, e mi disfo del guscio, sputandolo via.
-Umm,credo di si. Perché, tu hai incontrato un uomo particolare che ti ha cambiato la vita?-la gelosia che provo è simile a mille proiettili che mi perforano la testa, ma rimango impassibile, sono un campione in questo.
-Sto chiedendo a TE, se ti è mai capitato.-la sua voce scivola come le gocce sul parabrezza.
-Potrebbe non accadere mai nella vita di un uomo…Ma sì ,credo mi sia capitato. -sono un ottimista, potrei spingermi a dirle di più, ora.
La pioggia è una ragnatela esterna, che mi permette di usare questo momento per sentirci al sicuro.
Scully si agita sul sedile del passeggero, incrocia le gambe, può farlo, è talmente piccola.
Tiene le braccia incrociate sul petto.
-Vai avanti se vuoi, o non ti va di parlarne?-mi chiede con un filo di voce, fissando oltre il suo finestrino rigato di mille gocce.
-Si, si. Posso dire che anni fa, ho incontrato una persona speciale. -mi sposto con il corpo, per guardarla direttamente.
-E ti ha cambiato la vita?-è incredulo il suo tono?
-Si, mi ha cambiato la vita. -ammetto sincero.
-Perché che vita avevi prima di…lei?-abbassa sempre di più la sua voce, ora è un sussurro.
A stento l’ascolto tra la radio che manda musica jazz e la pioggia battente sulla lamiera dell’auto.
-Miserabile Scully, e lei lo sapeva, ma nonostante tutto ha creduto in me. -mi stupisco sempre di come possa svelarmi a lei, incondizionatamente e completamente.
-Crede ancora in te?-era un sospiro quello?
-Non lo so Scully, -faccio mesto.
-Non la vedi più?-non è mai stata curiosa, ma accidenti a me se mi sbaglio,stavolta è interessata.
-Si, ci incontriamo regolarmente, ma questo non aiuta. Lei non mi fa capire se prova per me qualcosa, almeno la metà di quanto io sento per lei.-.
-E cosa senti per lei?-
-Amore, Scully, come forse mai nella mia intera vita, ma non so se…-.
-Forse non sei mai stato diretto con lei…-.
-E dovrei?Credi alle donne piaccia di sentirsi dire che sono amate?-.
Lei non mi risponde nemmeno, apre lo sportello e scende.
-Scully?SCULLY, non puoi rimanere sotto la pioggia,RIENTRA !-le urlo contro, mentre eseguo io stesso la sua manovra inconscio .
Ci ritroviamo a correre sotto l’acqua scrosciante.
I nostri piedi schizzano nelle pozzanghere poco profonde gocce che si disperdono intorno a noi.
-MULDER, SULLIVAN SCAPPA VERSO L’ALTRA PARTE DEL VICOLO!!-mentre mi urla questo,la vedo estrarre la sua pistola,continuo a correrle dietro,anche se ho gli occhi pieni di pioggia e i capelli appiccicati sulla nuca e sulla fronte,estraggo anche io la mia arma e comincio ad urlare le frasi di prassi.
Dopo poco ci ritroviamo alla fine del vicolo, cieco per giunta.
Ci guardiamo sbuffando, il tizio che dovevamo controllare è scappato via, oltre la recinzione alta.
-Come hai fatto ad accorgerti che era lui ?-le domando avvilito.
L’acqua cola via dalle nostre pistole incessantemente.
-Eravamo appostati per questo, per sorvegliarlo …-è bagnata fradicia, il suo cappotto le si appiccica contro le gambe,mentre torniamo verso l’auto,stavolta lenti e svogliati.
-Rientriamo al HQ…-ammette stanca lei.
Stringo i denti per non risponderle, ma sbatto con violenza il mio sportello quando rientro.
La sensazione di appiccicaticcio e di gelido non riesce a distogliermi dalla percezione cocente di aver sbagliato momento.
Maledetta sincerità inopportuna, io sono e sarò sempre per lei un idiota.
Ho fallito ancora, i miei messaggi non arrivano mai sinceramente, li occludo sempre, è colpa delle mie mosse passate, del mio fottuto modo di scherzare, che me l’ha allontanata.
E ho messo a repentaglio anche la nostra missione.
Farò bene a non avere ancora certe trovate brillanti.
Lei, seduta scomoda sul sedile del passeggero, si scosta una ciocca fradicia di capelli dalla guancia destra.
- È colpa mia, ti ho distratta dal lavoro…Scusa.-.
-Non è colpa tua, anzi…-
Il suo anzi apre in me una strana speranza, o forse un’imminente nuova delusione?
-Che vuoi dire?-le domando impaziente, mentre metto in moto l’auto.
Lei, dopo uno starnuto leggero, mi risponde.
-Cosa darei ora per una ‘borsa d’acqua calda'…-.
Mi volto a guardarla e le sorrido.

FINE